Nek porta i suoi grandi successi al Lignano Sunset Festival: «Un viaggio in 33 anni di carriera»

Mercoledì 6 agosto all’Arena Alpe Adri il concerto dedicato alle “hits” del cantautore. «Un sequenza da “Laura non c’è a “Fatti avanti amore”»

Elisa Russo
Il cantautore Fillippo Neviani, in arte Nek; mercoledì 6 agosto a Lignano
Il cantautore Fillippo Neviani, in arte Nek; mercoledì 6 agosto a Lignano

«Ci saranno tutte le hit, perché chi viene ai concerti vuole ascoltarle, e io voglio sentirle cantare»: si chiama “Nek Hits – Live 2025” il tour attuale di Filippo Neviani, in arte Nek, una delle voci italiane più amate, con oltre 10 milioni di dischi venduti e 18 album in studio, mercoledì 6 agosto alle 21.30 all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro.

In formazione, un power trio con Nek alla voce e basso, accompagnato da Emiliano Fantuzzi alla chitarra e da Luciano Galloni alla batteria, per un live dove l’essenza del suono è al centro.

L’appuntamento, unica data in Friuli, rientra nel cartellone del Lignano Sunset Festival ed è organizzato da Zenit, in collaborazione con Città di Lignano Sabbiadoro, Regione e PromoTurismoFvg.

Che spettacolo è il “Nek Hits”?

«È un viaggio all’interno della mia carriera con tutte quelle canzoni che la gente ha voluto diventassero dei singoli come “Lascia che io sia”, “Laura non c’è”, “Se io non avessi te”, “Sei grande”, “Fatti avanti amore”, “Almeno stavolta” e tante altre. Non è solo una sequenza di successi, ma anche un modo di raccontare dei momenti, mescolando le canzoni in maniera nuova, con una parte più intima e una più energica».

Una scaletta, dunque, fatta dei classici, e una storia che sta ripercorrendo anche nella mini serie “Nek Hits” prodotta da Realize Networks, disponibile su YouTube?

«Quando la gente va al concerto di un artista vuole ascoltare le sue canzoni più famose. Canto pezzi che hanno segnato la mia storia. Il concerto è un percorso che attraversa i miei 33 anni di attività, la serie ricostruisce la stessa vicenda con immagini, aneddoti, testimonianze. La narrazione si prende più tempo, più libertà. Inserisco poi qualche “bonus track”, infilerò anche qualche chicca perché immagino che tanti saranno i miei fan, oltre che magari qualche curioso che non è mai venuto a vedermi».

Come nasce l’idea dell’assetto live in trio?

«Stavolta ho sentito l’esigenza di ridurre all’essenziale, ho scelto la formula diretta, minimale. I miei pezzi sono in trio. In questo modo nessuno può allentare la presa durante il concerto. Io sono il cantante, ma anche il bassista».

Nei mesi scorsi si è calato nei panni del conduttore tv con la quarta edizione di “Dalla Strada al Palco”, in onda in prima serata su Rai 1. Com’è andata?

«Ci sono state occasioni grazie alle quali mi sono messo in gioco e ho allargato il mio orizzonte. La televisione era qualcosa di nuovo per me. Sfruttare un linguaggio differente da quello della musica è stato interessante. È sempre intrattenimento ma modalità e tempi sono altri. Quando sono sul palco a cantare il mio compito è catalizzare l’attenzione ed emozionare la gente».

Nel 2022 è uscito “5030”, album celebrativo dei 50 anni di età e 30 di carriera. Come si sente oggi rispetto al periodo degli esordi?

«Ho l’energia di chi sa godersi meglio il palco. C’è un’esperienza tale che mi permette di godermi il palco e non subirlo. All’inizio forse lo subivo un po’ di più, ero un ventenne alle prime armi, con un’esperienza minima fatta nelle sagre di paese. È come quando fai un allenamento in palestra: più ti alleni più il tuo fisico diventa prestante».

E come vede il futuro?

«Poter continuare a fare quello che faccio è una conquista enorme. Senza pormi obiettivi particolari, senza fissare scadenze o alzare asticelle o programmare cose in funzione dell’ottenimento di risultati specifici. A 50 anni compiuti credo di poter dire che quello che vivo quotidianamente, nella vita e nel lavoro, è già un sogno». 

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