Lascito Fior: dopo 35 anni stop al contenzioso

Comune e la parente dell’architetto benefattore chiudono la battaglia giudiziaria Palazzo D’Aronco cede alla signora un immobile e incassa 400 mila euro
Udine 20 Gennaio 2011. Palazzo D' Aronco. Telefoto Copyright Foto PFP
Udine 20 Gennaio 2011. Palazzo D' Aronco. Telefoto Copyright Foto PFP

di Giacomina Pellizzari

Il Comune incassa 400 mila euro e si priva di un edificio bisognoso di manutenzione a Moruzzo ricevuto, nel 1976, in eredità dall’architetto Benvenuto Elia Fior. Si chiude così un lungo contenzioso finito in Corte d’appello a Trieste con la parente del professionista, Anna Maria Palmano. Lunedì sera la delibera sarà posta all’attenzione del consiglio comunale.

La diatriba è iniziata nel 1996 quando la signora chiese i danni al Comune per il mancato godimento dell’abitazione di Moruzzo. All’epoca l’amministrazione rispose con la proposta di risoluzione del diritto di abitazione alla stessa signora Palmano visto che la casa, a seguito della mancata manutenzione, si era degradata. Nel frattempo, però, la signora si era trasferita negli appartamenti di via Gorghi vantando un diritto di accrescimento del legato di abitazione devoluto alla madre. Inutile provare a chiederle di uscire, ecco perché il Comune portò il caso in tribunale pretendendo un risarcimento di 63 mila euro per i mancati incassi dei canoni di affitto. Come risposta ricevette la richiesta di risoluzione del testamento e devoluzione dell’eredità a favore della Provincia.

Due le sentenze ancora pendenti in Corte d’appello a Trieste. Una condanna il Comune a eseguire i lavori di manutenzione nella casa di Moruzzo stimando una spesa di 175 mila euro e a risarcire la signora con 128.674 euro. La seconda, invece, ordina alla signora di lasciare gli immobili di via Gorghi e a versare a palazzo D’Aronco 63.310 euro.

A distanza di anni, ora le parti sono giunte a un accordo che annulla entrambi i risarcimenti e prevede la cessione alla signora della casa di Moruzzo per 400 mila euro. Ma non solo perché dalla stipula dell’atto di compravendita, l’amministrazione di palazzo D’Aronco consentirà alla donna di occupare per tre anni lo stabile di via Gorghi senza alcun onere. Si chiude così la lunga battaglia giudiziaria tra il Comune e la parente dell’architetto benefattore che ha obbligato l’amministrazione pubblica a devolvere parte delle rendite prodotte dal suo patrimonio all’istituzione di borse di studio.

Il lascito Fior è uno dei pochi ancora attivi visto che lo scorso gennaio la giunta guidata dal sindaco Furio Honsell ha deciso di chiudere quelli non più redditizi. I nomi dei sei benefattori, Giovanni Della Coletta, il professor Luigi Cosattini, lo storico Giuseppe Del Bianco, Giuseppe Zuliani, l'architetto Angelo Masieri e Novello Bernardi, infatti, sono stati incisi su una targa affissa, nel corso di una cerimonia, a palazzo D’Aronco.

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