Lascia il lavoro a tempo indeterminato per inseguire il suo sogno: ora crea gioielli con capelli e peli di cani e gatti

La storia di Dijana Muratovic, 37 anni, cividalese d’adozione, e delle sue collane custodi di memoria. «La nicchia in cui opero è molto particolare e intima»

Lucia Aviani
Dijana Muratovic
Dijana Muratovic

Aveva un lavoro dipendente, che le garantiva sicurezza e tranquillità, ma ha scelto di osare – ripagata, poi, dai risultati – per dare risposta alla sua passione per la creatività, coltivata fin da piccola.

Dijana Muratovic, 37 anni, nata in Bosnia ma cividalese d’adozione (i genitori si trasferirono in Friuli ai tempi della guerra nell’ex Jugoslavia), si è fatta conoscere come artista capace di creare collane con i capelli. «Inserisco piccole ciocche – racconta – nei miei gioielli, che diventano così custodi di memoria e di affetti, con il significato di un legame profondo. Ogni pezzo è unico e diventa un simbolo di ricordo e di rinascita. Fino a poco tempo fa ho lavorato in un’azienda, con un contratto a tempo indeterminato. Poi ho scelto di dimettermi per inseguire il sogno di aprire una mia attività di artigianato, che mi permettesse di esprimermi: la nicchia in cui opero è appunto molto particolare e intima». Gli ordini li riceve online, Dijana, che ha attivato un sito internet (www. damedijana. it) per promuovere i suoi lavori.

Uno dei gioielli prodotti dall'artista
Uno dei gioielli prodotti dall'artista

«Conoscevo l’uso delle resine – chiarisce – e l’ho associato alla produzione di gioielli. L’attività va bene, le commissioni sono tante: ricevo, per esempio, “ciuffetti” inviatimi da mamme e nonne che desiderano custodire un ricordo dei bimbi piccoli. Li “fisso” all’interno dei ciondoli, che riportano varie decorazioni, come il simbolo dell’albero della vita. È stata la nascita di mio figlio a risvegliare la mia parte artistica: ho iniziato quasi per gioco, realizzando dei pupazzetti; poi, quando mi sono accorta che la richiesta c’era, ho tramutato il mio hobby in una professione».

E non ci sono solo capelli, nelle opere dell’artista: «Mi vengono mandati anche peli di cane e di gatto, per preservare la memoria degli amici a quattro zampe nel momento in cui non ci saranno più». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto