L’applauso di Friuli Doc all’alpino buono

Sotto la Loggia l’ovazione per Mattia Popesso e la Julia: ho fatto solo il mio dovere
Udine 7 Settembre 2017. Friuli Doc 2017. Inaugurazione , controlli e varie. © Petrussi Foto Press
Udine 7 Settembre 2017. Friuli Doc 2017. Inaugurazione , controlli e varie. © Petrussi Foto Press
Né il cibo, né le bevande e neppure i politici, il vero leader di Friuli Doc è il caporale maggiore della Brigata Julia, Mattia Popesso. L’alpino che ha salvato Rachele, la bambina di 5 anni, bloccata, lo scorso inverno, a Valle Castellana (Teramo) sommersa dalla neve. Il gigante buono, 26 anni, la trovò impaurita e infreddolita. La fece giocare con i moschettoni colorati prima di caricarla in spalla e dirigersi, con gli sci ai piedi, verso l’elicottero. La piccola si distrasse, appoggio la testolina sul caschetto dell’alpino e si addormentò.


Sollecitato dalla presentatrice Martina Riva, Popesso, con molta umiltà, ha ricordato questa esperienza tra gli applausi, definendosi «un ragazzo semplice che ha fatto solo il suo dovere». Sotto la Loggia, con la pioggia che ce la metteva tutta per rovinare la festa, Rachele e il gigante buono hanno strappato gli applausi più affettuosi accompagnati dai ripetuti «bravo». Carnico, originario di Ligosullo, Popesso nell’immagine con la piccola in spalla, ha incarnato i valori di Friuli Doc, quelli che hanno favorito il lavoro di squadra e la crescita qualitativa dell’evento». L’ha ripetuto l’assessore alle Attività produttive, Alessandro Venanzi, che con tanto di fascia tricolore ha fatto le veci del primo cittadino, Furio Honsell, volato a Bruxelles per un impegno istituzionale. L’assenza del sindaco non è passata inosservata, Honsell tornerà per la chiusura di Friuli Doc. Essendo l’ultima del mandato, la 23° edizione di Friuli Doc si è trasformata in una vetrina per aspiranti candidati sindaci e governatori. Sul palco c’erano quasi tutti: dai consiglieri regionali Vincenzo Martines ad Alessandro Colautti, al vice presidente Sergio Bolzonello, al presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, e all’assessore regionale Cristiano Shaurli. «Quando ho visto la fotografia di Mattia e Rachele in mezzo alla neve ho provato tanto orgoglio, in questo momento il suo gesto è importante perché la solidarietà rafforza la comunità». Detto questo, la governatrice Debora Serracchiani ha ringraziato le associazioni, le aziende e tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione della scuola di Sarnano che il 15 settembre accoglierà i bambini marchigiani colpiti dal terremoto. «È la prima scuola a riaprire dopo il sisma, siate orgogliosi come lo sono io», ha concluso la presidente tornando sull’impegno della Julia e degli alpini che ci fanno conoscere in tutto il mondo. Ma il comandante della Brigata alpina Julia, generale Paolo Fabbri, ha subito riportato tutti con i piedi per terra: «Popesso e tutti gli altri 650 colleghi, svolgono un lavoro encomiabile. Mattia, alto quasi due metri, preparato fisicamente, ha fatto quello che avrebbe fatto con suo figlio se si fosse trovato nelle condizioni di Rachele». Resta comunque un bel gesto che né Rachele né Mattia dimenticheranno. Conclusi i discorsi, Popesso ha confessato di aver sempre trascorso due ore del suo tempo nelle precedenti edizioni di Friuli Doc per apprezzare gli stand della Carnia. Meritata la targa ricevuta dalle mani di Venanzi. E sulle note di “o ce biel cjscjel a Udin” la festa è iniziata.


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