L'andamento dei distretti industriali: tengono Maniago e San Daniele

UDINE. I distretti industriali del Triveneto resistono alla crisi, ma la “benzina” sta per finire: serve un piano di rilancio economico nel nostro Paese e nell’Ue. Lo conferma il monitor curato dal Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, Carive, CariFvg e Btb: nel secondo trimestre l’export è rimasto in terreno negativo, ma si rafforza il surplus commerciale (il saldo positivo del commercio con altri Paesi).
Tra aprile e giugno, l’export ha accusato un calo tendenziale dello 0,7%, in leggero miglioramento rispetto al primo trimestre quando il calo era stato dello 0,9%. Soffrono, in particolare, le aree distrettuali del Friuli Venezia Giulia (-6,9%) e del Trentino Alto Adige (-2%). Tengono, invece, i distretti del Veneto che, dopo otto trimestri di crescita, registrano un progresso dell’1,6%. Nella nostra regione calano componentistica, termoelettromeccanica e mobile di Pordenone, ma tengono prosciutto di San Daniele, coltelli e forbici di Maniago ed elettrodomestici di Pordenone.
Le esportazioni distrettuali del Triveneto sono diminuite di 40 milioni rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno scorso, passando dai 5.526 milioni del secondo trimestre 2011 a 5.487 di quest’anno.
Più nel dettaglio, in Friuli Venezia Giulia, sempre nel secondo trimestre, la Componentistica e la termoelettromenica hanno esportato 102,6 milioni in meno rispetto al 2011 (865,3 milioni: -10,6% a livello congiunturale); il distretto del Mobile di Pordenone è in rosso di 10,4 milioni (161,5 milioni: -6%). Note migliori, invece, per quanto riguarda l’export del distretto Elettrodomestici di Pordenone che aumentano del 22,9% (percentualmente la crescita più importante fra tutti i distretti del Triveneto): da 60,1 a 73,9 milioni; del Coltello e forbici di Maniago che fanno registrare un più 11,8% con 22,8 milioni di export. Segno più anche dal Distretto della Sedia: +1,9% con 116,8 milioni di beni esportati. Stabile il Prosciutto di San Daniele (6,8 milioni) mentre crescono del 3,3% i vini del Friuli: 22,2 milioni.
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