Lamborghini, storie e segreti svelati da Stanzani in città

Dalla campagna della provincia bolognese, passando per la costruzione dei trattori, per poi arrivare a diventare uno dei marchi più famosi e desiderati del mondo. La storia di Lamborghini percorre...
Di Daniele Boltin

Dalla campagna della provincia bolognese, passando per la costruzione dei trattori, per poi arrivare a diventare uno dei marchi più famosi e desiderati del mondo.

La storia di Lamborghini percorre questi grandi passi, e sentirla raccontare da chi ha contribuito a far crescere questo marchio non è cosa di tutti i giorni. A Pordenone la possibilità è arrivata grazie a Paolo Stanzani, una colonna portante dell’azienda emiliana, e grande amico di Ferruccio Lamborghini.

Invitato in città da “Ruote del Passato”, Stanzani, nella sede del club in via Nuova di Corva, ha raccontato la storia dell’azienda, con tanto di “altarini” sul suo fondatore. Un privilegio, perché Lamborghini di amici ne ha avuti pochissimi.

Stanzani ha anzitutto sfatato un mito che è considerato verità in tutto il mondo. Si dice che Ferruccio Lamborghini abbia deciso di costruire auto sportive dopo una discussione con Enzo Ferrari, in cui quest’ultimo gli avrebbe detto: «Ma cosa ne vuoi sapere di auto sportive tu che guidi i trattori!». Purtroppo, come ha raccontato Stanzani, la verità è meno romantica: Lamborghini, infatti, vedendo che sulle Ferrari c’erano le stesse frizioni dei suoi trattori, aveva capito che con le auto si poteva guadagnare molto di più.

Stanzani, oggi 79enne, ricorda i giorni in cui lavorava alla Lamborghini come dei fatti recenti. Ma racconta un altro Paese: quell’Italia dove le imprese di provincia diventavano delle multinazionali. Così è andata anche alla Lamborghini, dai tempi in cui Ferruccio andava di persona a casa dei contadini con un regolo calcolatore in mano, e facendo finta di fare dei calcoli scientifici, cercava di vendere trattori.

«Lamborghini è stata una delle persone più ignoranti che ho conosciuto - racconta Stanzani - ma anche une delle più intelligenti». Impossibile non dare fiducia a Stanzani, anche perché Ferruccio Lamborghini lasciò agli studi alle scuole elementari, ma alla luce dei risultati ottenuti dall’azienda, si capisce che era un’intelligenza molto fine.

Tra le perle che rimarranno nella storia c’è la Miura. Un’auto che è considerata un’opera d’arte, e che Stanzani ha progettato insieme all’ingegner Paolo Dallara e al designer Marcello Gandini. Quando è stata presentata, questa macchina ha fatto invecchiare di colpo tutte le altre supercar sul mercato, e ancora oggi è il sogno proibito di molti appassionati di auto.

Il concetto di base che Lamborghini voleva per le sue auto era l’innovazione, ma anche la voglia di apparire (che arrivava dal suo bisogno di distinguersi nel suo paese natale). Da qui Stanzani ha iniziato a lavorare sulla Countach, un modello futuristico ed estremo, che di fatto ha dato il via allo stile Lamborghini che conosciamo oggi.

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