L’amarezza del parroco: «Un disastro»

FONTANAFREDDA «Sono rimasto in chiesa fino alle 12,45 e tutto era tranquillo: come è potuto accadere questo disastro?». Era impietrito, ieri, Don Giorgio Santin, di fronte alla chiesa minacciata dal...

FONTANAFREDDA

«Sono rimasto in chiesa fino alle 12,45 e tutto era tranquillo: come è potuto accadere questo disastro?». Era impietrito, ieri, Don Giorgio Santin, di fronte alla chiesa minacciata dal focolaio dell’incendio. Nella sua parrocchia - tremila anime di Villa Dolt a Fontanafredda e Ceolini – la chiesa del Santissimo Redentore è stata inaugurata nel 1994. Nel giro di 30 minuti, il fumo l’ha resa impraticabile per molte ore. «La nostra chiesa è un gioiello firmato dall’architetto Boris Podrecca: un punto di preghiera e di incontro – ha spiegato con gli occhi lucidi - Sono addolorato: è stata carbonizzata anche la statuetta della Madonna in legno, donata da alcune famiglie amiche». Ha allargato le braccia davanti ai suoi parrocchiani, don Giorgio. «Non posso celebrare la messa in chiesa fino alla sua bonifica – ha deciso con gli occhi lucidi - Le funzioni liturgiche saranno ospitate nella sala dell’oratorio». (c.b.)

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