L’Agenzia del demanio vuole acquisire l’ex Frigo

Il sindaco: il nuovo direttore dell’Agenzia è interessato all’area di via Sabbadini. La Cassa depositi e prestiti finanzia le aree dismesse, Udine prepara il piano
Udine 18 Dicembre 2007. Complesso dell' ex frigorifero di via Sabbadini. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine
Udine 18 Dicembre 2007. Complesso dell' ex frigorifero di via Sabbadini. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine

L’Agenzia del Demanio vuole acquistare dal Comune l’ex Frigorifero di via Sabbadini. Ad avanzare la richiesta al sindaco, Furio Honsell, è stato il nuovo direttore dell’Agenzia del demanio, Pierluigi Di Blasio, nel corso di un incontro durante il quale il primo cittadino ha elencato le aree demaniali presenti in città con i conseguenti problemi che spesso comportano in termini di pulizia e conservazione. Certamente, il sindaco non si aspettava di sentirsi chiedere l’ex Frigorifero, l’immobili acquistato dall’ultima giunta Cecotti, vincolato dalla Soprintedenza alle belle arti come esempio di archeologia industriale dove il Comune avrebbe voluto realizzare il museo Friulano di storia naturale. Il condizionale è d’obbligo perché il Patto di stabilità ha bloccato anche questo progetto e il museo sarà allestito nell’ex macello.

«Il Demanio vuole prendere l’ex Frigorifero» conferma il sindaco che mai avrebbe immaginato di ricevere la richiesta del Demanio. Il direttore non ha chiarito al sindaco che utilizzo intende fare dell’ex Frigo, si è solo limitato a verificare se il Comune è disposto a cederlo.

A palazzo D’Aronco l’offerta viene valutata con interesse anche perché, essendo vincolata, l’edificio realizzato nel 1921 per conservare le merci e favorire così una politica di contenimento dei prezzi. Allora, il Friuli subiva la speculazione sul prezzo del ghiaccio prodotto nel Veneto e nel Goriziano ecco perché il Consorzio agrario decise di investire i suoi utili nella costruzione del frigorifero.

Questa la storia passata perché quella più recente prevedeva, in quel luogo, l’allestimento del Centro culturale della Mitteleuropa. Il progetto era stato inserito nelle celebrazioni dei 150 anni dall’Unità d’Italia era stato finanziato dallo Stato con 9,6 milioni di euro collegati ai 6,4 milioni messi a disposizione dall’allora giunta regionale Illy. Il progetto naufragò perché i fondi statali furono destinati alla ricostruzione di L’Aquila distrutta dal sisma. Da allora l’edificio ha continuato a subìre un lento degrado anche perché, complice il vincolo delle Belle arti, non si presta a tutti gli utilizzi. Ora però, questo è anche l’auspicio del sindaco, il Comune potrebbe liberarsi di un’area dismessa un po’ ingombrante.

Se da un lato l’Agenzia del demanio vuole acquisire un’area dismessa, dall’altro non si sottrae alla cessione e alla riqualificazione di altre grazie alle novità del decreto “Sblocca Italia” introdotte dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, che consentono di rimettere in circolo risorse per recuperare gli edifici demaniali. L’Agenzia regionale del demanio, infatti, è interessata a dismettere le varie aree demaniali, a partire da quelle militari come le ex caserme che a Udine non sono poche, per arrivare a palazzo Schiavi, in via Gorghi. Edifici strategici che il Comune, anche ammesso che gli venissero trasferiti gratuitamente, non ha i soldi per riqualificare.

Il direttore dell’Agenzia del demanio è andato da Honsell anche per fargli notare che lo “Sblocca Italia” mette nelle condizioni la Cassa depositi e prestiti di sostenere le operazioni dei Comuni nell’ambito della riqualificazione delle aree demaniali. Opportunità che saranno illustrate nel corso di un convegno che il Comune organizzerà in collaborazione con l’Agenzia del demanio. L’unica che ha la sede regionale a Udine.

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