La “truffa del resto”, scatta la denuncia di due baristi

Sacile: il truffatore paga il caffè o un bicchiere di vino con 50 euro poi, con la scusa di fare il simpatico, propone di restituire 50 euro in cambio di moneta. Sul tavolo ci sono 100 euro e scatta il raggiro

SACILE. «Attenzione a due tipi sui 50 anni che cercano di truffare con il “gioco” del cambio soldi». La denuncia è partita dalla titolare di un bar in via Garibaldi che ha segnalato il rischio truffa nel passaparola su Facebook.

«Le forze dell’ordine sono state informate: i due “operano” specialmente nei bar». Il rischio è ciclico nei bar della città: si tratta del “rendez moi” alla francese, la truffa che è stata tentata a più riprese nell’ex bar Capelin in viale Zancanaro nel 2014 e nelle osterie in centro città.

La microcriminalità sbarca il lunario con i tranelli e anche un anno fa, un caso simile era capitato in un locale in Campo Marzio.

Il sistema è quello dei “furbi” incalliti. “Il truffatore paga il caffè o un bicchiere di vino con 50 euro poi, con la scusa di fare il simpatico – ha spiegato un barman – propone di restituirgli 50 euro in cambio di moneta. Sul tavolo ci sono 100 euro e scatta la truffa».

Il raggiro gioca sull’attimo di distrazione del barman. «Il truffatore incalza per ottenere il resto di 100 euro – è la resa dei conti al bancone –. Ci sono tanti tentativi: bisogna avvertire le forze dell’ordine». Pare che il raggiro sia andato a segno anche in altri bar in questi ultimi mesi.

«Quattro bar nel 2014 – il bilancio dei “colpi” – con 200 euro volati via, mentre i titolari si fanno il mazzo per un euro a caffè. Poi i tentativi ci sono quasi tutti i mesi, soprattutto quando i locali sono pieni di gente, nelle ore di punta o per eventi in città».

La risposta ai tentativi di raggiri? «Invito i cittadini e commercianti di Sacile a installare l’allarme collegato in rete Adsl – ha suggerito Placido Fundarò, l’assessore alla sicurezza – con la caserma dei carabinieri».

È questo il piano antifurto e anti-truffe in città. «È in corso il progetto di aggiornamento e potenziamento della videosorveglianza pubblica», ha aggiunto».

In caso di tentata truffa il consiglio è quello di chiamare i carabinieri. «Il luogotenente Alessandro Battistella lo raccomanda anche in caso di richieste di denaro al telefono – ha indicato Fundarò –. Oppure con la tecnica del porta a porta, da parte di sedicenti tecnici».

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