La tragedia di Pinzano, il bambino è morto per intossicazione da monossido

PINZANO. Ad uccidere il piccolo Abdoul Bambore, di cinque anni, nell'incendio della sua abitazione a Pinzano al Tagliamento, sono state le esalazioni di monossido che si sono sprigionate nell'appartamento. È l'esito dell'autopsia eseguita nel pomeriggio su disposizione della Procura di Pordenone, che ha indagato il fratello Ousseini per le ipotesi di reato di omicidio e incendio colposi.
La difesa del giovane, operaio in una ditta della zona, è stata affidata all'avvocato Lorenza Giorgia Petracco, che ha deciso di non nominare un perito di parte sulla scorta di quanto aveva già accertato il medico legale constatando il decesso, e di fronte all'ammissione di responsabilità del suo assistito. Questi, infatti, ha spiegato agli inquirenti di aver cercato di accedere la stufa usando benzina e di essere rimasto a propria volta vittima dell'incendio che è divampato, scampando alla morte.
Con lui si è salvato anche il fratello gemello, Assam, che lavora in una cooperativa sociale, che si è lanciato dalla finestra del primo piano riportando alcune fratture per le quali è ancora in ospedale. Per domenica è stato annunciato per l'intera comunità di Pinzano al Tagliamento il lutto cittadino proclamato dal sindaco Emanuele Fabris per commemorare il piccolo Abdoul. La salma, dopo la cerimonia, con rito islamico, sarà trasferita in Burkina Faso, paese di origine dei genitori.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto