La Storica Società Operaia porta 2 mila bambini a teatro

Non è soltanto il debutto di una prima opera assoluta, “La notte di San Silvestro” è anche una produzione inedita della Storica Società Operaia che per l’occasione ha commissionato la partitura al compositore friulano Renato Miani (nato nel 1965) su libretto di Francesca Tuscano liberamente tratto dal romanzo di Michael Ende “La notte dei desideri”.
All’opera, ragazzi
La messa in scena verrà rappresentata a Pordenone in cinque repliche (il 22 e 23 marzo in doppia replica alle 9,15 e alle 11) a un pubblico di duemila allievi delle scuole primarie che grazie a questo progetto partecipano alla fruizione di teatro musicale. Una quinta replica serale è in programma venerdì 23 marzo alle 20,45 per il pubblico. Quella di quest’anno è la dodicesima edizione del progetto “All’Opera, Ragazzi”, iniziativa della Storica Società Operaia di Pordenone, associazione che per prima ha portato in città la lirica rivolta al pubblico più giovane (dapprima con opere liriche del grande repertorio rivisitato e da qualche anno il teatro contemporaneo musicale per ragazzi).
Un primato che viene confermato ciascun anno dalla partecipazione delle scuole primarie e secondarie di primo grado che riempiono l’auditorium Concordia di Pordenone – non essendo mai stata possibile, sostiene la Storica Società Operaia, la collaborazione con il Teatro comunale Giuseppe Verdi di Pordenone – nelle quattro repliche mattutine e dal pubblico nello spettacolo serale.
«Il progetto intende valorizzare i compositori italiani contemporanei, e quest’anno siamo ancor più orgogliosi, trattandosi di un autore friulano arricchendo così la letteratura del Teatro musicale del nostro tempo dedicato ai nostri ragazzi» spiega Eddi De Nadai, direttore e curatore della preparazione musicale nonché ideatore del progetto.
«L’opera contemporanea per ragazzi è un modo, forse il principale, per avvicinare i giovani al Teatro musicale: non solo come spettatori ma rendendoli parte dello spettacolo attraverso una scrittura adeguata alle loro capacità e alla loro sensibilità. Un itinerario didattico ed educativo dal punto di vista artistico come da quello morale e sociale» come afferma Rosa Saccotelli, presidente della Storica Società Operaia.
La messa in scena è una produzione della Storica Società Operaia, con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, Fondazione Friuli, Uti Noncello, Itas Assicurazioni e con la collaborazione di Le Officine Vintage Udine e Tree House.
Gli allievi delle scuole, non solo pubblico
Alle scuole partecipanti è stato richiesto di cantare un brano appositamente pensato dal compositore per la platea e di realizzare alcuni disegni, ispirati dal soggetto dell’opera, adeguatamente illustrato dagli insegnanti: i migliori lavori sono stati selezionati e sono diventati le locandine dell’opera. I migliori lavori saranno inoltre premiati con dei buoni acquisto di materiale didattico per le scuole di appartenenza degli autori.
È stata fortemente sollecitata la lettura del racconto di Michael Ende: diverse scuole l’hanno effettuata, completando in tal modo il percorso interdisciplinare che sta alla base del progetto “All’Opera, ragazzi”. Hanno partecipato allievi delle primarie di Pordenone e della Destra Tagliamento, ma anche alcune classi provenienti dalla provincia di Udine (Codroipo e Feletto Umberto).
Cast di professionisti e dei giovani del territorio
Selezionati tramite audizioni sono gli attori e cantanti protagonisti Massimo Marin (nei panni di San Silvestro), Antoin Herrera Lopez (lo stregone Malokkio), Giulia Zaniboni (il gatto Thimiau), Fabrizio Zoldan (il corvo Jacopo), Lilija Kolosova (la strega Tirannja). Mentre il ruolo di gigantesco coro greco sarà quest’anno il coro della Scuola Media Lozer di Pordenone diretto dalle maestre Cinzia Del Col e Fiorella Mattiuzzo. Composta da giovani e promettenti talenti anche l’organico orchestrale, i dodici elementi dell’ensemble All’Opera Ragazzi (Maria Lincetto flauto, Giacomo Cozzi clarinetto, Marco Bottet fagotto, Francesco Facca sax, Anna Favot tromba, Giovanni Ziraldo trombone, Debora Colussi percussioni, Roberto Brandolisio pianoforte, Sabina Bakholdina violino, Alessandra Commisso viola, Elena Borgo violoncello, Michele Schiavone contrabbasso). Dirige Eddi De Nadai, regia e scene di Sonia Dorigo, costumi di Sabrina Marcuzzi, videomapping di Lorena Cantarut e Alessio Sorato, Trucco IAL Pordenone, Luci Claps, in collaborazione con Teatri e Umanesimo Latino – Treviso, Luca Ferrari assistente alla regia e Roberto Brandolisio maestro collaboratore.
Trama
“La notte di San Silvestro” è un atto unico, una favola moderna in cui le sorti dell’umanità sono nelle mani di un vecchio corvo e di un piccolo gatto: entro la mezzanotte del 31 dicembre essi devono sventare le perfide trame del mago Malokkio e della sua complice Tirannja e dunque salvare il mondo. Metafora del presente, in cui ogni giorno la terra rischia di essere distrutta per l’avidità e la mancanza di scrupoli dei potenti e spesso, fortunatamente, viene salvata per l’accortezza e l’impegno dei più piccoli.
Partitura inedita
Ne La notte di San Silvestro Renato Miani si rifà all'impianto strutturale dell'opera della grande tradizione italiana ottocentesca, in cui si alternano arie, duetti e brani d'assieme. Il linguaggio armonico modernissimo e imprevedibile crea una continuità scorrevole e leggera ricca di pathos e soprattutto di ironia. La commistione e contaminazione di stilemi, corredate di citazioni dal repertorio classico, passa da Mozart a Puccini alle danze rinascimentali, soffermandosi sul jazz, lo swing, il rock. Miani fa propria la lezione dei grandi del passato per creare un proprio linguaggio estremamente comunicativo, profondamente espressivo, dove nulla appare scontato. Il notevole libretto di Francesca Tuscano riesce a sintetizzare con immediatezza la lunga storia di Michael Ende, da cui trae ispirazione. Miani ne segue la versificazione letterariamente curata, ricca di poesia, con puntigliosa aderenza, confermando la sua predilezione per una sorta di "declamazione ritmica", di "recitativo arioso" che fin dalla sua prima opera Menocchio (presentata a Mittelfest 2016) caratterizzano il suo stile. Ne risulta un lavoro pieno di suggestioni musicali, visive e immaginifiche che toccano facilmente la sensibilità dei ragazzi di tutta la fascia d'età della scuola dall'obbligo, facendoli sentire totalmente coinvolti in uno spettacolo di cui possono sentirsi parte come attori, perché i sentimenti rappresentati dai personaggi sulla scena sono quelli che loro stessi possono vivere quotidianamente e la musica elabora continuamente elementi di quella che essi ascoltano ogni giorno. «Questa è l'opera moderna, il modo di far vivere un genere di spettacolo che è alla base della più autentica cultura del nostro Paese» spiega il direttore Eddi De Nadai.
E soprattutto i ragazzi - l'ho verificato incontrandoli nelle varie scuole per la preparazione del brano corale d'assieme - hanno colto perfettamente il messaggio etico del testo: la metafora del progetto di distruzione del mondo da parte degli stregoni cattivi, sventato con furbizia da un gatto ed un corvo "nella notte di San Silvestro".
Renato Miani
Friulano nato nel 1965, Renato Miani si è diplomato in composizione con Daniele Zanettovich al Conservatorio di Udine. Successivamente ha frequentato corsi di perfezionamento con Fabio Nieder a Trieste e con Wolfgang Rihm al Mozarteum di Salisburgo. Ha ottenuto vari riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali. È docente di Composizione al Conservatorio di Musica “J. Tomadini” di Udine e ha insegnato alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Udine, sede di Gorizia. Nel 2006 e 2010 è stato docente ospite al Mozarteum di Salisburgo.
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