La storia rivisitata: Udine cancella piazza Cadorna

UDINE. Cadorna “cancellato” dal piazzale dell’ex caserma dei vigili del fuoco. La deadline è fissata per domenica 13 novembre, quando con una cerimonia ufficiale, sarà sancita la nuova intitolazione: piazzale dell’Unità d’Italia. Dunque proprio nei giorni dell’anniversario di Caporetto, la rotta militare della quale il generale Cadorna fu uno dei massimi responsabili, il tanto discusso personaggio storico ha la certezza che non farà più parte della toponomastica cittadina.
E Udine, nel dibattito Cadorna sì, Cadorna no, può vantare un piccolo, ma significativo, primato nazionale: è stata la prima città a porre il problema. «Ma soprattutto - spiega il sindaco Furio Honsell - siamo stati i primi a risolvere la questione. E come amministratore sono soddisfatto di questo. Certo, a suo tempo abbiamo avuto specifiche richieste da parte dei cittadini, di gruppi, di associazioni, e le abbiamo accolte. La commissione toponomastica presieduta da Franco Della Rossa ha esaminato il dossier, poi la giunta ha dato il via libera.
Così il 13 novembre cambieremo, in modo definitivo, il nome al piazzale». Ma c’è un’altra brutta notizia per gli estimatori della figura del generale piemontese della Grande guerra: Cadorna non sarà ricordato in nessun altro luogo, come conferma lo stesso Honsell: «non ci sono pervenute domande in questo senso, quindi la commissione toponomastica ne ha preso atto».
Per quanto riguarda gli abitanti dell’area interessata, che saranno costretti a cambiare l’indirizzo nei documenti, l’operazione sarà a costo zero. «Ogni modifica comporta qualche disagio - osserva ancora il primo cittadino -, ma sarà ridotto al minimo. Per quanto possibile ci penseremo noi, senza aggravi particolari per i residenti o le attività commerciali e artigianali. In ogni caso ringrazio gli udinesi interessati al cambio, credo che per l’omaggio ai 150 anni dell’unità d’Italia si possa anche pazientare un pochino, sono inconvenienti che vale la pena di sopportare».
Due sono le associazioni che più delle altre hanno premuto per dare all’unità d’Italia il giusto riconoscimento: la Federazione maestri del lavoro d’Italia e l’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al valor militare. E l’istanza dei Maestri del lavoro era datata 16 novembre 2010 e suggeriva due siti, uno nei pressi della stazione, l’altro nei pressi del castello. Poi la commissione toponomastica, sentiti anche altri pareri, ha optato per eliminare il nome di Cadorna e rinominare il piazzale che sta tra via De Rubeis, via Ceconi e via Tullio. Quindi in un anno esatto si è giunti alla soluzione del problema.
Il generale Luigi Cadorna, erede di una stirpe di militari (il padre, generale Raffaele, fu uno degli artefici delle vittoriose battaglie del Risorgimento), in quasi ogni città italiana è titolare di una via o di una piazza. Tanto onore è francamente difficile da spiegare, viste le responsabiltà, accertate da molti storici, dello stesso Cadorna per la disfatta di Caporetto. E così da qualche tempo, proprio da Udine, è partita l’opera di revisionismo storico. Basti pensare che diversi capoluoghi stanno pensando di cancellare Cadorna dalla toponomastica. E proprio in questi giorni il dibattito ha preso piede a Milano, dove al generale è dedicato uno dei centralissimi piazzali, a due passi dal Duomo e dalla Scala.
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