La storia di Pordenone raffigurata nei murales alle scuole Gabelli

PORDENONE. Dalla Pordenone romana a quella dei giorni nostri, una storia a colori raccontata dai ragazzi dell’Isis Galvani di Cordenons.
Per due anni i ragazzi delle terze di grafica e arti figurative (anche le quinte dello scorso anno vi hanno lavorato) hanno studiato la città, le tracce del passato, i suoi personaggi; poi, con i loro occhi, sempre proiettati al futuro con ottimismo, l’hanno condensata in otto tavole colorate e dense di riferimenti.

Otto tavole che si tramuteranno – probabilmente il prossimo anno – in pannelli a grandezza naturale sul muro esterno (in viale Trento) delle scuole Gabelli.
Il lavoro è stato coordinato dai docenti Luca Gianni (di storia), Fulvio Dell’Agnese (storia dell’arte), Moira Piemonte (Grafica) e Edi Zanet (discipline pittoriche) e dalla dirigente Laura Borin.

Uscito prima dettagliatissimo dal pennello delle classi di arti figurative e poi “alleggerito” dagli studenti di grafica per poter diventare un murale, è stato presentato ieri in municipio.
A commissionare le opere, infatti, è stata l’amministrazione Ciriani. Contrariamente all’idea iniziale, i disegni saranno riprodotti su pannelli di plastica (non direttamente sul muro) che saranno poi installati sulle pareti esterne delle scuole.

La prima tavola racconta la Pordenone “romanica”: il museo archeologico di Torre i lacerti degli affreschi, mentre nella seconda c’è la città medievale con i suoi simboli arichettonici.
E poi il Rinascimento e la città “picta” con artisti quali il Pordenone e il rimando alla prima grammatica italiana scritta da Fortunio, il ’700 col teatro d’Accademia e i fratelli Gozzi, il Risargimento e i personaggi che spesso si conoscono solo nei nomi delle vie – il garibaldino Ellero, il primo sindaco Candiani o il giovanissimo Bertossi che fece la spedizione dei Mille – e poi l’800 industriale: i cotonifici, le ceramiche, le cartiere.
Il ’900 ricorda la prima scuola di aviazione in Comina ma anche la Casa del mutilato, lo stemma della Provincia, e le industrie, Savio e Zanussi, fino alla città della cultura (spiccano Blues festival e Pn legge). Il futuro? Biblioteca, municipio, teatro e fiera: «Nel segno delle istituzioni. Lo sguardo di questi ragazzi – hanno evidenziato i docenti – è stato maturo». Serio ma ottimista, come dimostra la mongolfiera e le rondini, simboli ricorrenti.
«Questo progetto – ha detto il promotore, il consigliere delegato Alessandro Basso – è l’emblema del forte collegamento e legame del Comune con il mondo della scuola.
I disegni, di grandissima qualità, decoreranno una scuola simbolo di Pordenone e voi ragazzi che li avete realizzati rimarrete in un certo senso nella storia della città».
Molto soddisfatto anche il sindaco Alessandro Ciriani, che ha evidenziato come spesso arrivino proposte di realizzare murales o graffiti da artisti di altre città.
«E’un modo – ha argomentato il sindaco – per rendere la città più attraente e piacevole, specie nelle sue zone da abbellire e recuperare. Questi disegni dei ragazzi del Galvani sono talmente belli che accoglieremo a braccia aperte altre idee e proposte».
E il progetto continuerà. «Abbiamo partecipato a un bando europeo per proseguire questo progetto – ha confermato il professor Gianni, che è anche vicepreside della scuola – e imparare la tecnica dello «storytelling» (il racconto, in pratica, ndr) attraverso parole e immagini.
Gli sviluppi prevedono anche una «App» in cui le immagini dei murales verranno collegate a schede (in italiano, inglese e friulano) anch’esse curate dai ragazzi, che aiuteranno i turisti a trovare il luogo descritto».
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