La sfida di Callegari Magellano in kayak

La nuova sfida di Danilo Callegari si chiama “Magellano project solo”. Esattamente in capo al mondo. Nato nel 1983 a Bannia di Fiume Veneto, Callegari già da giovanissimo aveva manifestato una passione speciale per gli sport estremi e in particolar modo per la montagna, vera e unica “palestra”. Questa volta l’obiettivo della nuova impresa, sarà la traversata dell’intero stretto di Magellano in kayak. Un viaggio solitario di circa 700 chilometri in acque salate con una temperatura media che si aggira intorno ai 2 gradi, tra onde che possono raggiungere i 35 metri d’altezza, con l’unica compagnia di orche e delle balene e dove l’acqua da bere arriverà dai pezzi di iceberg e di ghiaccio che galleggiano. L’itinerario prevede la partenza da Capo Deseado sull’Isla Desolacion sull’Oceano Pacifico e arrivo a Punta Dungeness che si affaccia sull’Atlantico, unica sosta prevista per l’approvvigionamento : Punta Arenas che si trova circa a metà percorso.
In questa impresa, il mezzo utilizzato sarà un kayak da mare, lungo 550 centimetri, con una larghezza massima di 60 centimetri, profondo 30 e con una massa a vuoto di 30 chili. La canoa è fatta completamente in vetroresina, dotata di pompa per l’acqua, bussola nautica e timone. «Avrò a disposizione – ha spiegato Callegari – solo 6 al massimo 7 ore di luce al giorno perché sarà autunno». I venti sono costanti e sempre molto forti in quest’area geografica, si tratta dei famosi venti catabatici, capaci di raggiungere anche i 100 nodi di velocità, cioè i 185 km/h. Anche la pioggia è sempre presente in questi luoghi con una media di 22 perturbazioni al mese. All’interno del monoposto costruito dall’inglese Valley NordKapp, ci sarà posto per l’attrezzatura e il cibo disidratato e liofilizzato. La partenza dall’Italia è prevista per il 15 aprile e il rientro il 15 giugno. Infatti, la durata complessiva della traversata dovrebbe aggirarsi intorno alle sei settimane o poco più. Incognite permettendo e molto dipenderà dalle condizioni metereologi che dovrà affrontare . «Adoro misurarmi con me stesso in condizioni psico-fisiche difficili – ha confidato Callegari - scoprendo luoghi incontaminati dove la natura fa da padrona, e la vita, per noi esseri umani, è resa quasi impossibile. E’ un senso di libertà e di benessere interiore». Il progetto è stato presentato ieri nella sede della Provincia che sostiene e segue le imprese di Callegari, come ha spiegato il presidente Alessandro Ciriani. La prossima impresa sarà in Africa con tanto di scalate, attraversate a nuoto e corsa nella savana.
Paola Dalle Molle
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