La Rigato sentita a Milano sul caso Ruby-Berlusconi

E’ l’ex attrice del fotoromanzo pordenonese dai trascorsi sportivi in provincia. «Il premier mi chiamava la “ragazza Montenapoleone”, ma da lui nessun regalo».

PORDENONE. Giovanna Rigato, la trentenne ex Grande fratello di Orsago (Treviso), che partecipò a Pordenone al fotoromanzo “Male sit tibi”, dovrà comparire davanti ai giudici di Milano, che l’hanno chiamata, assieme ad altre 100 persone, a testimoniare nell’ambito del secondo troncone dell’inchiesta sul Ruby-gate, quello cioè che vede Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti imputati per favoreggiamento e induzione alla prostituzione.

A Pordenone molti ricordano la Rigato per la “scena” del fotoromanzo che la ritrasse in costume alla piscina dell’Eurosporting di Cordenons, ambiente che lei stessa conosce benissimo. La Rigato, infatti, è stata una sportiva nota in tutta la provincia: ha un fisico scolpito grazie anche alla sua passione, il tennis. Cresciuta nel Tc Caneva ha giocato anche per l’Eurotennis, raggiungendo la seconda categoria di classificazione. Ha fatto un’ottima carriera, costellata di successi pur non divenendo professionista e cambiando poi percorso di vita.

Tornando al processo, l’induzione alla prostituzione riguarderebbe una serie di giovani donne, compresa la marocchina, all’epoca dei fatti minorenne, Karima El Mahroug, fuggita da casa e protagonista, suo malgrado, di una presunta telefonata in questura che avrebbe inguaiato l’ormai ex premier. Oltre alla Rigato sono state chiamate a testimoniare la deputata del Pdl Maria Rosaria Rossi e l’europarlamentare Licia Ronzulli, che saranno sentite, così come la Rigato, dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Verranno ascoltati anche il sottosegretario (ancora per pochi giorni) Daniela Santanchè e Flavio Briatore.

Le ragazze avrebbero partecipato alle cene di Arcore e al tanto chiaccherato bunga bunga. Circostanza, quella della partecipazione al dopo-cena sexy, da sempre negata dalla bella Giovanna. I testimoni chiamati a comparire dai pm sfileranno a partire dal 21 novembre. La Rigato, riferendosi alle cene con il premier, ha sempre parlato di «serate tranquille, con musica di sottofondo, dove non succedeva nulla di sconveniente». Ma Boccassini e Sangermano la vogliono sentire ugualmente. La Rigato ha fatto sapere che non si aspettava fosse proprio l’accusa a chiamarla, dicendosi in ogni caso serena per poter raccontare ai giudici come sono andate realmente le cose e per poter aiutare Lele Mora, persona a cui ha detto di dovere molto.

Giovanna Rigato ha sostenuto di aver preso parte a tre cene ad Arcore con Silvio Berlusconi, che l’avrebbe soprannominata “ragazza Montenapoleone”, come la nota via milanese dello shopping. La giovane ha poi sempre ribadito di non aver ricevuto regali dal premier. (r.p.)

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