La ricetta di Chiara: iniziative dal basso e l’economia riparte

Arta Terme: “NaturalCarnia” è la rete lanciata dall’imprenditrice «Ci promuoviamo vicendevolmente fra imprese e presto un sito web»

ARTA TERME. «In Carnia noi giovani abbiamo un patrimonio che non possiamo abbandonare. Io ce la metto tutta per dare un futuro a mia figlia e ai giovani. Dare futuro significa creare economia e il turismo è questo». A dirlo è Chiara Gortani. Lei ha 32 anni,una bimba di due ed è la general manager del Grand Hotel Gortani di Arta Terme, con i suoi 80 posti letto il più grande della vallata. Architetto,con già alle spalle esperienze internazionali, lavorava in uno studio a Tolmezzo. Il suo destino lo immaginava diverso. Ma più di tre anni fa un grave lutto colpì la sua famiglia: a soli 44 anni morì il fratello Andrea. Dirigeva lui l’albergo. Che fare? La madre non aveva le forze per proseguire da sola l’attività. Buttare i sacrifici di tre generazioni? Chiara si reinventò e rivolse ogni sua energia sull’albergo,che con lei è cresciuto molto. Oggi lei raccoglie i frutti del suo lavoro, si rende conto del grande patrimonio che offre la Carnia, ma anche dell’urgente necessità di fare squadra tra imprese per dare futuro a questa terra. Da febbraio si è confrontata con altri imprenditori e così è nata a giugno “NaturalCarnia”, la rete di imprese di cui lei è presidente e che unisce 17 aziende dei settori alberghiero, ristorazione, agroalimentare e servizi al turismo. «Facciamo partire - spiega - qualcosa dal basso. Finora è stato calato tutto dall’alto e non ha funzionato». NaturalCarnia sta preparando un sito web di destinazione turistica sulla Carnia completo di tutte le informazioni e sempre aggiornato: oggi non esiste. Sarà una vetrina sui prodotti delle imprese di NaturalCarnia in primis, ma in parte anche su quelli di altre aziende, un segnale contro il campanilismo. La rete si è data anche un regolamento per garantire qualità. Ciascuna sua impresa utilizza e promuove i prodotti dell’altra, creando così anche un’economia di autosussitenza (per esempio gli alberghi fanno ordini consistenti sull’agroalimentare): in soli due mesi il riscontro è forte. E i clienti notano la ricchezza del territorio quando per esempio l’albergo utilizza nel suo centro benessere i prodotti erboristici di Cercivento e suggerisce ai clienti la visita alla raccolta dei fiori. In albergo chiedono mele secche? Due aziende agroalimentari della rete hanno unito le forze per dare questo prodotto. Chiedono scarpetz? Abili mani artigiane locali si sono messe all’opera. Tradotto: stimoli e opportunità. «Bisogna - mettersi assieme - dice Chiara, confrontarsi. Se ti parli, alla fine le soluzioni le trovi». E cresci.

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