La Regione spinge sulla campagna vaccini: medici di base pronti a dare una mano con infermieri e cliniche private

UDINE. La maggior parte dei medici di medici generale, circa l’82 per cento in regione, ha aderito alla campagna vaccinale contro il Sars-CoV2 e a breve inizierà a vaccinare gli anziani intrasportabili a domicilio. Le percentuali di adesione sono state rese note dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in consiglio regionale.
Nei distretti
A livello aziendale la percentuale oscilla tra il 77 e il 90 per cento registrate, rispettivamente, nelle Aziende sanitarie universitarie Friuli centrale e Giuliano Isontino. In mezzo si colloca l’Azienda sanitaria Friuli occidentale con l’81 per cento di adesioni. All’interno di questi contesti, però, si evidenziano alcuni picchi come quello registrato nel distretto di Codroipo dove tutti i medici di base hanno aderito e il record negativi rappresentato dal 30 per centro di adesioni registrato nella Bassa Friulana. Soprattutto quest’ultima percentuale non torna al segretario provinciale della Fimmg, Khalid Kussini, che ha più di qualche cosa da ridire: «Nella Bassa Friulana stanno aderendo tutti i colleghi, certo se la Regione conta le risposte ricevute alla mail che ha inviato e alla quale ha preteso un riscontro in giornata può essere che sia solo il 30 per cento. Ma quel 30 per cento non è reale. A quella mail non ho risposte neanche io, prima di farlo devo sapere cosa fare». Kussini fa notare invece che alla firma dell’accordo non è seguito alcun contatto: «Stiamo aspettando una chiamata ma sembra quasi che non ci vogliano. Abbiamo saputo che nella Bassa Friulana sabato e domenica prossima vaccineranno la popolazione, se avessero accettato la nostra proposta avremmo centinaia di persone già vaccinate».
Gli infermieri
Anche gli Ordini professionali infermieristici hanno dato la disponibilità dei 10 mila iscritti sapendo che non tutti aderiranno. Gli infermieri si sono resi disponibili nei giorni di riposo ad andare a vaccinare i lavoratori nelle fabbriche. Ieri, con una nota congiunta, i presidenti degli Ordini regionali Gloria Giuricin (Gorizia), Cristina Brandolin (Trieste) Stefano Giglio (Udine), e Ylenia Doimo (Pordenone), hanno fatto sapere che «ogni Ordine attiverà un censimento di interesse tra gli iscritti e l’elenco delle disponibilità sarà pubblicato poi sul sito di ciascun Ordine, assieme all’Albo dei liberi professionisti già presenti nelle nostre aree». I dati raccolti saranno messi a disposizione della Regione e delle Aziende sanitarie per vaccinare il maggior numero di persone possibile in breve tempo.
Le cliniche private
Altrettanta disponibilità arriva delle cliniche private presenti in Regioni. Le stesse che già ora accolgono un maggior numero di pazienti no Covid per sgravare gli ospedali in affanno come quello di Udine. La presidente dell’Associazione regionale delle Istituzioni sanitarie ambulatoriali private (Anisap), Elena Morandini, mette a disposizione della Regione le strutture, dove «si possono somministrare circa 8 mila dosi di vaccino a settimana. Siamo – assicura Morandini – pronti a dare un contributo alla campagna vaccinale da cui dipende la salute pubblica e la stabilità economica e sociale del Paese.
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