La proprietà non molla: rischio ricorso sul Prg

Non tramonta l’ambizione di ricavare nell’area del cotonificio Amman un gigantesco parco commerciale. Il progetto, mai decollato, è stato congelato dal nuovo strumento urbanistico

PORDENONE. Il nuovo piano regolatore, già adottato dal consiglio comunale e – osservazioni permettendo – destinato ad approdare in aula nel 2016, per l’approvazione, toglie le cubature dall’area Amman e la destina a rimanere zona in cui organizzare manifestazioni, mercato coperto, attività sportive, non più appartamenti e aree commerciali.

Una decisione sofferta all’interno della maggioranza – c’è stata una battaglia per valutare la possibilità di permutare una serie di cubi ovvero di consentire al privato, in caso di una sistemazione dell’area, di accedere a cubature equivalenti in un’altra zona –, che però non è passata.

La proprietà dell’ex opificio è di Inexo, società interamente in mano al consorzio Cesi, posto in liquidazione. Nella società sarebbe subentrato un grosso gruppo assicurativo che avrebbe già manifestato alla amministrazione comunale la sua volontà di proseguire nel progetto originario.

Come? Presentando una corposa osservazione al nuovo piano regolatore. Lo strumento urbanistico, come detto, si è posto come principio fondante la salvaguardia del territorio per cui costruire in zona esondabile non sarà più possibile.

Anche la proposta – che voleva essere di mediazione –, di trasferire i metri cubi altrove, è stata respinta dal consiglio comunale per cui l’investimento, per il privato, rischia di perdere valore.

Un investimento che comunque – al momento dell’acquisizione – costò diversi milioni di euro ed è evidente che la proprietà abbia tutto l’interesse a farlo fruttare.

L’osservazione al piano può essere recepita in sede di approvazione ma potrebbe anche essere respinta. A quel punto è probabile che tra società e amministrazione comunale possa anche scaturire un contenzioso. E non è detto sia l’unico.

Già in sede di approvazione delle salvaguardie – le misure che hanno congelato i piani attuativi in essere in attesa dell’adozione del piano –, la giunta Pedrotti ha misurato la “sensibilità” dei privati rispetto alla filosofia di ridurre le nuove cubature.

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