La ProPordenone chiede il ripristino della Provincia

Annuncio del presidente Pedicini. Il 6 marzo sarà lanciata una raccolta di firme  «Dall’Uti risposte non adeguate, serve un riferimento culturale e identitario»



Quale futuro per la città e il territorio di Pordenone? Quale “ricetta” può servire per il recupero dell’identità di una terra e per un suo ulteriore sviluppo?

La ProPordenone, realtà associativa tra le più longeve che ha come scopo predominante la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni, nel corso della 73ª assemblea ha lanciato ieri un manifesto per il ritorno della Provincia, da un punto di vista culturale, per il quale l’associazione si farà promotrice. Questo obiettivo sarà realizzato attraverso una raccolta firme che la ProPordenone promuoverà ufficialmente nella serata di presentazione del nuovo numero della rivista La Loggia (il 6 marzo alle 18 nella saletta incontri del convento di San Francesco).

«Si sente la necessità di un ente intermedio che si ponga tra Regione e comuni – ha rilevato il presidente della Pro, Giuseppe Pedicini –. L’Uti non è stato in grado di dare adeguate risposte in questo senso. Quindi è importante, con riferimento al punto di vista culturale, avere la possibilità di confrontarsi con una Provincia di cui si sente la mancanza a livello identitario».

Diversi gli spunti giunti anche su una riflessione della città. Si è aperto, in questo senso, un dibattito su piazza della Motta, sul cuore della città, dal quale è nato lo sviluppo urbano, culturale, commerciale, economico di Pordenone. «Diamo il merito che se ne metta finalmente mano – ha rilevato Pedicini – ma non tralasciamo l’aspetto storico di quello che è stato il primo nucleo di Pordenone, inglobando tutti gli edifici che la identificano, compreso il castello, che non sarà immediatamente disponibile ma, in una prospettiva futura, lo diverrà».

Da questi input, il sindaco Alessandro Ciriani, che era presente all’assemblea, ha colto l’opportunità di avere la ProPordenone come interlocutore autorevole con la quale confrontarsi per il dibattito sul futuro della città.

Da un punto di vista tecnico, il bilancio è stato approvato all’unanimità e, durante l’assemblea, sono stati consegnati i riconoscimenti a quanti, con la loro opera, hanno contribuito a sostenere le iniziative della ProPordenone nel corso del 2019.

Tra le varie proposte arrivate dai soci, c’è stata quella di Roberto Freschi che ha invitato a valutare di allargare il premio San Marco, realizzato assieme all’omonima Accademia, anche ai giovani pordenonesi (che si trovino in patria o all’estero) istituendo per loro una sezione dedicata.

A introdurre i lavori, il presidente onorario Alvaro Cardin: anche da parte sua è emersa prioritaria l’esigenza di accelerare i tempi per la restituzione a Pordenone della provincia, sia per una questione identitaria sia per un’impostazione degli equilibri territoriali. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto