La montagna ha 4 nuove guide alpine

È un momento d’oro per le guide alpine del Fvg. Il 14 aprile la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha consegnato a Trieste, nel salone di rappresentanza della Presidenza, i diplomi e i distintivi di aspirante guida alpina ai 4 giovani che hanno terminato lo scorso autunno i corsi nazionali che abilitano alla professione di guida alpina.
È la prima volta che questo accade da quando esiste il collegio delle guide regionali. Ed è un segnale positivo in termini di riconoscimento e visibilità di questa professione. Accanto ad Alex Corrò di Rigolato, Andrea Fusari Andrea Handler di Trieste, Enrico Mosetti di Gorizia, quest’ultimo il più giovane del gruppo, anche due veterani della professione, il carnico Sergio De Infanti e il friulano Marcello Bulfoni (77 anni), prime guide alpine in regione dopo il vuoto del secondo dopoguerra, che hanno ottenuto il diploma di guida alpina emerita. C’è dunque una maggiore attenzione da parte della Regione nei confronti di una professione nobile e difficile, che riscuote negli ultimi anni un aumento di interesse da parte dei giovani? «Sembra proprio così – dice Alberto Ieralla, triestino, presidente del collegio guide alpine regionale – e la presidente Serracchiani, che ha anche la delega sulla montagna, è stata molto sensibile e ricettiva rispetto alle nostre proposte. Per noi questa cerimonia è stata anche un simbolico passaggio di testimone tra generazioni, quasi da nonno a nipote». A oggi le guide iscritte al collegio regionale sono ventinove «c’è anche un ragazzo di Campobasso, Riccardo Quaranta e un americano con passaporto italiano – ricorda Ieralla – e altri quattro ragazzi hanno da poco iniziato a frequentare i corsi, che termineranno tra circa un anno e mezzo».
È del 1877 il primo elenco di guide alpine in Friuli. Lo stilò Giovanni Marinelli, scrivendo 13 nomi di guide di riferimento per salire su alcune cime della nostra regione e dando ufficialità, nero su bianco, a un’attività che si ritenne da subito fondamentale per completare l’esplorazione delle montagne del Friuli. Come allora così anche oggi la presidente Serracchiani sottolinea che «la qualità del nostro turismo e la possibilità di approfittare del nostro straordinario patrimonio naturale siano dovuti alla professionalità e alle competenze che ci danno una mano a far conoscere il nostro territorio, svolgendo il proprio lavoro in modo così qualificante e importante» come fanno le nostre guide alpine. «Vi ringrazio – ha concluso la presidente – per la vostra passione e competenza e vi auguro un bel percorso di vita». Questo riconoscimento è il punto di arrivo di un lungo percorso che non è stato privo di ostacoli, come ha ricordato Marcello Bulfoni, prima di arrivare all’istituzione della legge regionale del 16 gennaio 2002 numero 2, in cui alla guida alpina viene restituito un profilo specifico e vengono creati il collegio e l’albo.
Melania Lunazzi
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