La mensa sempre aperta delle suore di Carità

SACILE. Anno solidale 2018 a Sacile e lotta alle povertà nella parrocchia del Duomo: in prima linea la Caritas e suore della Carità. I volontari riempiono la dispensa con il Banco alimentare e le suore di Santa Maria Bambina accendono i fornelli tutti i giorni per consegnare un pasto a chi ha il frigo vuoto.
«L’impegno è quello di aumentare l’attenzione della nostra comunità parrocchiale ai bisogni reali della gente, alle sofferenze fisiche e morali».
«Alle varie e nuove povertà ed emarginazione – dice Danilo Pavan della Caritas – rispondiamo intensificando i legami di solidarietà». La rete solidale è vincente. «Grazie a chi ha buon cuore – raccontano i volontari Graziella e Danilo Pavan – e offre alimenti, indumenti, giocattoli, danaro. Grazie alle suore che offrono una collaborazione preziosa».
Il campanello delle suore suona a mezzogiorno per circa una decina di poveri: per loro pastasciutta, verdura e carne. «Piatti semplici». Le sorelle di Carità minimizzano e alzano la bandiera dell’altruismo in silenzio: anche a 80 anni non si stancano di pensare al prossimo in difficoltà. Gli alimenti arrivano in parte dalla dispensa della Caritas. «Le suore sono un punto di riferimento – dicono alla Caritas – per la nostra comunità». I piatti solidali hanno il sapore speciale di un sentimento autentico, intanto le povertà urbane a Sacile hanno i numeri alti. «Circa 500 casi seguiti dalla Caritas e dai servizi sociali – ha monitorato il consigliere Goanfranco Zuzzi –. Poi ci sono le povertà nascoste, quelle della gente che per pudore nasconde le difficoltà di mangiare tutti i giorni, di accendere la stufa d’inverno. Manca il lavoro e non sono abbastanza gli aiuti sociali pubblici».
In città le postazioni fisse, o quasi, sono quelle dei medicanti vicini ai supermercati e, di giovedì, tra i banchi del mercato cittadino. A San Michele, in via Peruch, chi parcheggia l’auto e fa la spesa trova qualche immigrato disponibile a spingere il carrello: in cambio di qualche moneta. Le reazioni sono diverse e qualche cliente del supermercato si infastidisce. I mendicanti sono di vedetta anche davanti ai supermercati in via Ponte Lacchin e lungo la Statale 13: in genere sono accettati dalla gente e sembrano abitudinari, con tanto di postazioni che possono sembrare fisse. Il fenomeno è sotto la lente degli agenti municipali. «Non ci sono stati casi problematici su mendicanti in città nelle ultime settimane – ha verificato il comandante della polizia locale Stedano Antonel –. Di solito li identifichiamo e controlliamo che non si verifichino episodi di accattonaggio molesto». Sotto un profilo legale non è reato chiedere l’elemosina, a meno che non si leghi a pratiche con minori, animali e molestie.
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