La mamma: «Ecco com’era il mio Marco»

In tanti ieri si sono stretti attorno alla famiglia Giovannelli. L’ultimo saluto al ragazzo morto finendo con l'auto nel fosso nella chiesa parrocchiale di Cordovado

SESTO AL REGHENA. Non ci sono parole per descrivere il dolore che si prova per la perdita di Marco Giovannelli, il ventenne di Casette deceduto per le ferite riportate nell’incidente stradale avvenuto in via Mielma, a Bagnarola.

Una fuoriuscita che resta inspiegabile. «Non c’erano testimoni», ha riferito la mamma Lavinia Pagoni. In via Casette, al civico 33, altri parenti hanno raggiunto la famiglia Giovannelli, tra cui i nonni materni di Marco, provenienti da Udine.

La famiglia è molto conosciuta. Dopo avere vissuto per un periodo a Casarsa, Massimo Giovannelli, padre di Marco originario di La Spezia, e la moglie Lavinia si sono trasferiti a Casette di Sesto, accanto alla chiesetta della Madonnina.

Il papà di Marco è un colonnello dell’esercito in servizio alla caserma del Rigel, la madre invece è insegnante. Anche il fratello Luca è un appassionato di calcio e veste la maglia del Sesto Bagnarola, nelle categorie giovanili.

Uno striscione allo stadio per ricordare Marco

Era quella la società nella quale Marco aveva mosso i primi passi da calciatore, per poi trasferirsi alla Spal Cordovado.

«Quella sera Marco non stava molto bene e aveva saltato l’allenamento – ricorda la mamma –, così era andato a trovare alcuni amici. Poi, sulla strada del ritorno, è avvenuto l’incidente». Ieri, nella sede delle onoranze funebri Eredi Querin, tante persone si sono avvicendate per porgere le condoglianze alla famiglia.

Il dolore non cancella i ricordi di un giovane che sembra aver vissuto più dei 20 anni. Coltivava molteplici interessi, non smetteva mai di imparare e faceva mille lavori. «In questo – ha riferito orgoglioso il nonno materno, originario delle Marche – ricorda da vicino sua mamma».

Nel fosso con l’auto, muore un ventenne

Non stava mai fermo, Marco. Voleva vedere i suoi amici, mercoledì sera. «D’altronde – continua mamma Lavinia – sarebbe di nuovo partito, per motivi di lavoro, a fine mese».

L’allenatore della Spal, Luciano Benetti, ha annunciato che la squadra scenderà in campo domani, regolarmente, contro il Brian per il primo turno di playoff. «Hanno fatto bene, è giusto – conclude mamma Lavinia –, anche mio figlio avrebbe voluto che la Spal giocasse».

Marco ha donato gli organi. L’assenso è stato concesso giovedì. Ieri sera nella chiesa parrocchiale di Cordovado è stato recitato il rosario. Oggi, alle 15.30, il momento più difficile, quello dei funerali, nella stessa chiesa.

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