«La lavanderia di notte non funziona»

ROVEREDO IN PIANO. «Le nostre lavatrici funzionano fino alle 8 di sera, quando chiudiamo il negozio. Quanto sostiene la signora del piano di sopra, dunque, non corrisponde al vero».
È una replica secca e decisa quella dei titolari della lavanderia Damiani di Roveredo in Piano, chiamati a rispondere di un presunto disturbo notturno nel condominio di via XX Settembre, dove ha sede il loro esercizio. Era stata la signora Margherita, pensionata 87enne, a rivolgersi al Messaggero Veneto per far sentire la propria voce dopo che, a suo dire, istituzioni, forze dell’ordine e l’amministratrice dello stabile non avevano saputo darle le risposte che chiedeva. L’anziana, infatti, sosteneva di non riuscire a prendere sonno per colpa dei rumori prodotti dalle macchine in funzione anche sino alla mezzanotte, pur senza svelare il nome dell’azienda in questione, che ha voluto invece uscire allo scoperto, sicura di essere nel giusto. «Possiamo dimostrare attraverso le bollette dell’Enel – affermano i gestori della lavanderia – che il consumo notturno di energia elettrica della nostra attività non supera gli 80 kwh annui, ovvero la quantità necessaria a mantenere accesa l’insegna esterna». Gli imprenditori assicurano di non trattenersi quasi mai in negozio oltre 20.30 e, quando accade, di dedicarsi esclusivamente a lavori “silenziosi” come la stiratura dei capi e la contabilità aziendale.
«In ogni caso – proseguono – quando abbassiamo la serranda nessun macchinario rimane acceso, anche e soprattutto per motivi di sicurezza. Invitiamo la signora Margherita a chiamare i Carabinieri nel caso sentisse rumori molesti a tarda ora».
I militari dell’Arma, secondo quanto riferiscono i titolari della Damiani, sono intervenuti in un paio d’occasioni proprio su segnalazione della pensionata, ma non avrebbero rilevato alcuna irregolarità di sorta nel rispetto delle norme e degli orari nell’utilizzo delle lavatrici. «Facciamo questo mestiere – concludono – da tre generazioni e non abbiamo mai ricevuto alcun tipo di lamentela, né per l’attività di Roveredo, né per l’analogo negozio che abbiamo a Pordenone. I nostri clienti sono rimasti sorpresi non poco nel leggere le ingiuste accuse che ci sono state rivolte e da quel giorno, quotidianamente, ci chiedono notizie in merito. Ci è dispiaciuto soprattutto per loro».
Miroslava Pasquali
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