La grande storia torna in Friuli Venezia Giulia

GORIZIA. Un terribile amore per la storia: parafrasando il titolo di un celebre libro di James Hillman è questo il sentimento che ci ha accompagna fin dalla prima edizione nel realizzare èStoria – Festival internazionale della Storia, spiega Adriano Ossola, ideatore della manifestazione.
«La decima edizione – continua Ossola - coincide con uno degli anniversari più importanti per Gorizia e il suo territorio, il centesimo dello scoppio della Grande guerra e la partenza per il fronte dei primi goriziani chiamati alle armi nelle fila dell’imperial-regio esercito austro-ungarico».
Dal momento in cui l’Italia entrò in guerra la soglia di Gorizia divenne, com’è noto, la più ambita sia dal punto di vista materiale che simbolico per entrambe i contendenti e le battaglie sull’Isonzo costituirono in Italia “la” Grande guerra per definizione, stante l’atteggiamento esclusivamente difensivo nel settore trentino.
«Non potevamo quindi avvicinarci - continua Ossola - al tema della decima edizione, “Trincee”, se non con un senso di accresciuta e orgogliosa responsabilità, tentando di commemorare in maniera sobria e storiograficamente rigorosa uno snodo che riteniamo ancora oggi in parte irrisolto nell’identità cittadina e non solo».
Filo conduttore di questa edizione è dunque il centenario della Grande guerra, cui per altro è dedicato il convegno del Comitato storico internazionale presieduto da Paolo Mieli in apertura del Festival, che vede riuniti alcuni fra i maggiori studiosi mondiali per offrire una prospettiva globale sul significato del centenario.
Molte, poi, le sezioni che raccontano il festival: “Trincee” riunisce eventi, testimonianze e dibattiti. A inaugurare la sezione sarà il concerto di Uto Ughi sul Monte Santo: cento anni fa, il grande maestro Arturo Toscanini diresse una banda sul Monte Santo appena conquistato durante la battaglia della Bainsizza.
E poi importanti testimonianze come quella di John Hemingway - nipote di Ernest Hemingway, intervistato da Stefano Salis: un nipote che racconta se stesso e il celebre nonno. Si parlerà di quella particolare esperienza di guerra che si è poi trasformata in una splendida produzione letteraria.
Ancora, “La Storia in testa”: un percorso di presentazioni editoriali, dibattiti, incontri commemorativi e mostre, tra cui un ricordo di Enrico Berlinguer con Walter Veltroni e la cerimonia di consegna del Premio Friuladria “Il romanzo della Storia” a Max Hastings, ex reporter di guerra e autore di numerosi libri di successo e di documentari storici.
Giuseppe Battiston, Massimo Popolizio, Luciano Virgilio, Anita Kravos e Quirino Principe tra gli altri, saranno i protagonisti della sezione “Leggere la guerra”: reading di poesia e narrativa. Ogni giornata inizierà con le “Colazioni con la Storia”, a cura di Giorgio Dell’Arti: una lettura e un commento guidati per approfondire le notizie del giorno e interpretare, in modo critico, e con occhio storico ciò che accade intorno a noi. Nell’anno del centenario, Giorgio Dell’Arti aprirà una finestra anche sui giornali del 1914.
E ancora gastronomia, cinema, teatro e gli “Aperitivi con la Storia”, incontri con gli ospiti che si svolgeranno nei bar della città. Programma speciale per bambini e ragazzi nella Ludotenda dove si svolgono i laboratori creativi: “I giocattoli in tempo di guerra”, “Disegna la storia”, “i 450 anni di Galileo Galilei” e percorsi di letture a cura degli editori in collaborazione con Più Libri Più Liberi Circus.
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