La grande Pordenone: 100 mila abitanti con la fusione di cinque comuni / Dì la tua

Giunta dei sindaci e consigli snelli. La Grande Pordenone creerebbe un “tesoretto” con Cordenons, Porcia, Roveredo e San Quirino 

Una giunta dei sindaci e consigli più snelli. E’ questa l’architettura che potrebbe dar vita alla città dei centomila, preservando le municipalità e quindi le identità dei cinque Comuni dell’Ambito urbano (Pordenone, Cordenons, Porcia, Roveredo e San Quirino). Un’architettura che potrebbe comportare anche un risparmio considerevole in termini di costi. A partire dagli organi rappresentativi. Oggi i 5 Comuni, con una popolazione di 96 mila abitanti, hanno 5 sindaci, una trentina di assessori, 3 assessori delegati e circa 100 consiglieri. Per non parlare di 4 circoscrizioni (a Pordenone) con 48 consiglieri in tutto: quasi 200 poltrone, molte delle quali – la politica stessa ha iniziato a porsi il tema – di scarsa utilità.

Il costo. La rappresentanza politica pesa per circa 700 mila euro lordi l’anno per gli organi decisionali (sindaci e relative giunte) e per altri 200 mila euro circa per gli organi democratici, i consigli comunali. Anche immaginando che l’indennità di tutti i sindaci diventi quella del Comune capoluogo (circa 75 mila euro lordi l’anno), il costo di un esecutivo formato dai primi cittadini varrebbe metà di quello che oggi si spende per le 5 giunte comunali. Quanto ai consigli si va dai 38 euro di gettone di presenza a San Quirino ai 110 euro a Pordenone.

Pordenone. La fetta maggiore - 475 mila 630,15 euro – la impegna Pordenone, tra giunta (358 mila 274,7 vanno al sindaco e agli assessori anche se da questa cifra presto andranno tolti circa 27 mila euro che sono la quota che l’esecutivo Pedrotti si è autoridotto) e consiglio (100 mila euro l’anno per i 40 consiglieri a cui vanno ad aggiungersi 16 mila euro delle circoscrizioni).

Porcia e Cordenons. Vicine per numero di abitanti Porcia (ha superato i 15 mila) e Cordenons (18 mila circa), si somigliano anche per assetto degli organi amministrativi. Porcia ha sindaco (nei primi sei mesi dello scorso anno l’ indennità media mensile è stata, sempre al lordo, di 3.900 euro circa), un vice (1.500 euro lordi il mese) e sei assessori (da 867,6 a 1.171,6 a seconda che abbiano lavoro autonomo o dipendente). Non disponibili sul sito i dati di Cordenons, ma, considerato che le indennità sono fissate da legge regionale e che variano a seconda del numero di abitanti, il costo complessivo – ci sono un vicesindaco e altri 5 assessori oltre al primo cittadino – non dovrebbe discostarsi di molto da quello di Porcia.

Roveredo in Piano. Superati i 5 mila abitanti, l’indennità del sindaco è fissata per legge in 1.945 euro mensili, quella del vice in 1.050. Gli assessori – a seconda che svolgano lavoro dipendente o autonomo – percepiscono 584 euro o 788,4.

San Quirino. Nel Comune più piccolo, in termini di popolazione, 1.691 euro lordi per il sindaco, 913 mensili euro per il vice, 507 per un assessore.

Il dibattito. Mara Piccin (Lega Nord) pungola l’esecutivo Pedrotti: «Il sindaco si è tagliato lo stipendio? Un buon antipasto. Ma la portata principale dovrebbe essere la cancellazione delle circoscrizioni, che costano 100 mila euro. Serve più coraggio sui tagli ai costi della politica. Siamo a metà legislatura, propongo alla maggioranza di procedere a tappe forzate per arrivare alle amministrative 2016 con un Comune più snello e più efficiente». Quanto al Pd «difende le circoscrizioni, e poi propone di tagliare il numero di consiglieri comunali? Dov’è il vero risparmio? Costano più i gettoni di presenza dei consiglieri comunali o le circoscrizioni?». A Porcia, invece, è Barbara Ababio (Sel) a rivendicare la paternità sul tema dei servizi condivisi. «Mi fa piacere che anche l’attuale sindaco di Porcia, Stefano Turchet, ora sia di questa opinione. Peccato – dice - Ababio, che sino a oggi le sue scelte siano andate in tutt’altra direzione, dalla Polizia Municipale (in convenzione addirittura con Caneva e Sacile) alla biblioteca, dal turismo ai fondi europei, dai rifiuti all’acqua».

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