“La fine della chemio”, il brano diventa solidale

I proventi della nuova versione della canzone dei Sick Tamburo dedicata a Elisabetta andranno a sostegno delle donne operate al seno

Per festeggiare “La fine della chemio” di Elisabetta non soltanto hanno inciso una nuova versione del brano mobilitando artisti del calibro di Jovanotti, Tre Allegri Ragazzi Morti, Manuel Agnelli, Samuel, Elisa, Meg, Lo Stato Sociale, Pierpaolo Capovilla e Prozac+, in uscita venerdì. L’intenzione è quella di lasciare un segno concreto a testimonianza della lotta contro il tumore al seno e allora ecco il progetto charity: i proventi saranno devoluti in parte all’Andos di Pordenone, l’associazione donne operate al seno, e in parte alla squadra di canoa “Donne in rosa lago Burida”, anche loro passate attraverso la malattia (o ancora coinvolte nel percorso di cura), vere e proprie guerriere che divulgano il loro motto: “Insieme si vince sempre”. Artefici dell’operazione sono i Sick Tamburo, il gruppo musicale alternative rock formato nel 2007 dai pordenonesi Gian Maria Accusani ed Elisabetta Imelio, precedentemente uniti nell’avventura Prozac+ (che fra l’altro torna, per due sole date: sabato al MiAmi festival di Milano e venerdì 31 agosto all’Home festival di Treviso).

Elisabetta si è ammalata di cancro al seno ed è stata operata nel 2015. Gian Maria, suo «compagno di avventura da sempre», come lei stessa lo definisce, ha scritto “La fine della chemio” nello stesso anno, e il brano è uscito nell’album “Un giorno nuovo”, pubblicato nel 2017 per l’etichetta La Tempesta. Ora, rinforzato dalle voci di “special guest” della scena musicale, acquista nuova vita, nuovi obiettivi e ha la forza per raggiungere un pubblico più ampio. «Festeggeremo insieme la fine della chemio fianco a fianco su quel palco», canta Gian Maria e frasi come «finché il sole si alza non si muore» o «rimarranno i segni, ma sembrerai più bella, il tuo sorriso ha vinto» avranno il potere di infondere coraggio come spesso solamente la musica riesce a fare.

«Sono stati mesi molto difficili, fisicamente, ma soprattutto moralmente – racconta Elisabetta –. La paura di non farcela non mi dava tregua. Durante questo periodo, Gian Maria ha scritto una canzone per me, una canzone che, come dice lui, non avrebbe potuto non scrivere. L’ho ascoltata per la prima volta in macchina – continua– mentre andavo all’ospedale per l’ennesima seduta di chemioterapia. È stato un istante più potente della chemio, degli antidepressivi, degli incontri con la psicologa e di mille terapie coadiuvanti. Mi è arrivata addosso una bomba d’amore e di speranza, un’energia che mi ha dato gioia, forza e volontà indispensabili per affrontare tutto questo. Adesso – conclude – voglio che questo meraviglioso regalo che mi è stato fatto sia di tutti. Voglio che chi sta affrontando il difficile percorso della malattia possa avere lo stesso aiuto che ho avuto io».

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