La fiera del lavoro a Udine: aziende a caccia di informatici nell’era dell’e-commerce, ma i laureati non bastano

In teatro Alig e Messaggero Veneto hanno incrociato domanda e offerta. Molto richiesti anche gli ingegneri, sono poche le proposte per gli umanisti
Udine 24 Novembre 2018. Fiera Lavoro. Foto Petrussi
Udine 24 Novembre 2018. Fiera Lavoro. Foto Petrussi

Decine di persone in coda davanti agli stand, pacchi di curricula sui tavoli e i cacciatori di teste pronti a ingaggiare informatici e ingegneri di ogni età. Profili super richiesti al punto da arrivare a “prenotare” i laureandi. L’università ne sforna sempre troppi pochi. Questo il tema sollevato, ieri pomeriggio, dalle 70 aziende al teatro nuovo Giovanni da Udine, pronte ad assumere 420 persone anche a tempo indeterminato. Qui studenti, laureandi e persone che il lavoro l’hanno già perso hanno risposto alle domande dei responsabili del personale di colossi nazionali e internazionali.

Nessuno ha voluto mancare alla Fiera del lavoro, il tradizionale appuntamento organizzato dall’Associazione laureati ingegneria gestionale (Alig) dell’ateneo friulano in collaborazione con il Messaggero Veneto. Ed è proprio l’anima dell’evento, il professor e presidente dell’Alig, Marco Sartor, a spiegare che oggi «le figure più gettonate sono gli informatici». Figure carenti in tutta Europa. Basterebbe questo per orientare i giovani verso i corsi di laurea in grado di garantire occupazione.

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Gli informatici

In questo momento la professione del futuro è l’informatico. «Il commercio sta passando dal negozio alla rete e ha bisogno di sviluppatori software», spiega Sartor ricordando che il Career center dell’università di Udine si trova a fronteggiare un numero di richieste di informatici cinque volte superiore a quello dei laureati. In questo momento, «gli informatici stanno mettendo in ombra gli ingegneri». E ancora: «Abbiamo aziende in coda che cercano informatici, mentre in altri ambiti abbiamo corsi di laurea con code di disoccupati che non riusciamo a smaltire». Questo è il tema emerso alla Fiera del lavoro 2018 caratterizzata da un numero irrisorio di aziende interessate ai profili umanistici.

Le selezioni

Alle 13 c’era già gente in coda davanti ai banchetti dei cacciatori di teste. Giovani neolaureati, ma anche disoccupati che con le lacrime agli occhi si sottoponevano, per l’ennesima volta, alla valutazione dei responsabili del personale. «Cerchiamo figure da inserire nella progettazione, ingegneri navali, meccanici, elettronici e gestionali, informatici, laureati in matematica e statistica, mentre per gli ambiti economico e finanziario privilegiamo i laureati in economia». Elisa Oliver, talent acquisition di Fincantieri, è una laureata in Ingegneria gestionale a Udine che, in pochi anni, ha raggiunto livelli di responsabilità nel gruppo presente anche a Trieste. Lei sa bene cosa chiedere ai giovani che si apprestano al mondo del lavoro: «Flessibilità anche nell’orario di lavoro – spiega –, disponibilità al cambiamento e a spostarsi in altre sedi. Cerchiamo le eccellenze italiane, oltre all’esperienza tecnica cerchiamo la passione: la crescita dell’azienda richiede energia». Analoga la valutazione nello stand del gruppo Pittini dove la responsabile della Gestione e sviluppo risorse umane, Micaela Di Giusto, seleziona periti e ingegneri meccanici, ingegneri gestionali e informatici. Persone da introdurre anche nei settori della sicurezza. «Assumiamo circa 130 persone l’anno», aggiunge cercando di sfatare un luogo comune: «La siderurgia dell’automazione non è quella di una volta, ha bisogno di tecnici specialistici». Poco più avanti pure il gruppo Danieli e il gruppo Electrolux cercano personale.

Tempo indeterminato

La Fiera del lavoro offre ai candidati il vantaggio di saltare i passaggi intermedi per confrontano direttamente con i responsabili del personale delle grandi aziende. La Kpmg è una di queste. «Il nostro obiettivo – assicura il senior manager Marcello Mattiussi – è selezionare persone da assumere con contratti a tempo indeterminato. Ovviamente – aggiunge – il primo gradino è lo stage durante il quale possiamo valutare meglio il lavoratore». Lo stage è una parentesi che consente all’azienda e al neolaureato di conoscersi a vicenda. Nel foyer c’è anche lo stand della Glp, l’azienda udinese esperta in brevetti, che oltre agli ingegneri e informatici cerca laureati in giurisprudenza e lingue. E una delle poche a spingersi nel mondo degli umanisti. «È indispensabile l’alta conoscenza della lingue inglese che molti candidati studiano da autodidatti perché non sempre i percorsi universitari la prevedono». I responsabili del personale non hanno dubbi: «Cerchiamo persone motivate che abbiano voglia di imparare». Al suo debutto pure il gruppo Leonardo cerca prevalentemente ingegneri. Analoga la richiesta di Wärtsilä, l’azienda triestina interessata per lo più agli ingegneri gestionali. La responsabile marketing, Emanuela Fregonese, ringrazia l’università di Udine e il professor Sartor per aver saputo dare una risposta concreta alle industrie. Anche qui c’è un cercatore di teste selezionato, diversi anni fa, dai colleghi di Wärtsilä proprio a Udine. Storie che si intrecciano descritte al meglio nei video curricula.

Il video curriculum

Giuseppe Savoia, 22 anni, si presenta con un video curriculum in cui descrive la sua storia e le sue aspirazioni. «Il video curriculum – precisa Sartor – è il nuovo strumento che consente alle aziende di ottenere informazioni generiche sui candidati per effettuare una prima valutazione». Una decina i partecipanti al concorso istituito dall’Alig e Savoia, classificato al primo posto, è stato premiato dal direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, come Ugo Peressoni, 47 anni, production maintenance manager all’Automotive lighting, nominato ingegnere gestionale dell’anno.

L’assessore

«Complimenti organizzare una giornata come questa non è per nulla scontato: ne abbiamo bisogno soprattutto ora». Il plauso dell’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, ha aperto la fase della riflessione sull’e-business.

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