La curiosità del viaggiatore per riscoprire Pordenone

PORDENONE. Mettere da parte, per qualche ora, i ritmi frenetici del tran tran quotidiano per guardare, invece, a vie e palazzi della città in cui si vive con la curiosità del viaggiatore, superando quel disinteresse che troppo spesso caratterizza la vita di tutti i giorni.
E’ lo spirito che si richiede a chi vorrà partecipare alle “Conversazioni sulla storia di Pordenone”, un percorso a tappe attraverso la storia, i luoghi e i personaggi che hanno animato la città nei secoli.
Undici sono gli appuntamenti, distribuiti tra gennaio e aprile, proposti dalla biblioteca civica di Pordenone nella sala conferenze Teresina Degan, per le giornate di giovedì (alle 18, a eccezione della serata d’apertura di mercoledì 27 gennaio), con l’intento di ragionare sul passato dei luoghi.
Gli incontri – spiegano l’assessore alla cultura del Comune di Pordenone Claudio Cattaruzza e la responsabile della biblioteca civica Nicoletta Pozzi – saranno tenuti da studiosi locali, senza tuttavia avere la pretesa di essere esaustivi, o di narrare per intero la storia della città, mirando piuttosto a rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità, nonché a solleticare la curiosità dei pordenonesi per il loro territorio, da appagare magari visitando i luoghi di cultura come la biblioteca e i musei.
Si comincerà il 27 gennaio con un particolare omaggio alla Giornata della memoria: Stefano Agosti presenterà la figura di Angela Cameo, maestra pordenonese ebrea dalla grande sensibilità educativa, la cui esistenza venne sconvolta a seguito della dispensa dall’insegnamento dovuta alle leggi razziali.
Giovedì 4 febbraio la parola passerà a Maria Luisa Gaspardo Agosti, che accompagnerà il pubblico in una passeggiata immaginaria tra i corsi, alla scoperta delle famiglie che li hanno abitati.
Seguiranno due appuntamenti con la storia in senso più stretto: con Luca Gianni (11 febbraio) per capire come, tra Due e Trecento, la comunità cristiana pordenonese abbia definito la propria identità attorno al duomo di San Marco e poi con Giovanna Frattolin, che si soffermerà sugli statuti della città risalenti al 1438. Sarà l’occasione, per gli appassionati del genere, di ammirare da vicino il codice medievale custodito nella sezione locale della biblioteca.
Gli altri incontri attraverseranno, sempre in chiave locale, la storia della cultura e della musica (Fabio Metz, 25 febbraio), la pittura del Rinascimento (Fulvio Dell’Agnese, 3 marzo), la città settecentesca nelle note di cronaca di Giovan Battista Pomo (Alessandro Fadelli, 10 marzo), per poi giungere alla Pordenone dell’Otto-Novecento, tra la rivoluzione industriale (Luigi Mio, 7 marzo), la prima guerra mondiale (Maria Luisa Gaspardo Agosti, 24 marzo), la Resistenza e i suoi luoghi (Marco Pelosi, 31 marzo) e le figure dei capitani d’industria come Lino Zanussi, Luciano Savio e Giulio Locatelli (Arturo Pellizzon, 7 aprile).
Persone che hanno contribuito a fare grande Pordenone, portando benessere e occupazione e dando alla città quel peso, politico e non soltanto, che oggi sembra essere messo in discussione.
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