La crisi colpisce Sina Carri Su 133 addetti, 21 esuberi

Domani azienda e sindacati si recheranno a Roma per la firma dell’accordo Un anno di cassa integrazione a tutti i dipendenti. Troppa concorrenza dall’Est

di Elena Del Giudice

All’origine c’è la crisi internazionale, con il “colpo” del 2009 e una ripresa che non si consolida, men che meno nel settore dell’autotrasporto, che oltre ad avere a che fare con una minore domanda, è esposto alla concorrenza dei vettori dell’Est Europa. Le conseguenze di tutto ciò si sono riverberate pesantemente sulla Sina Carri spa, l’azienda del gruppo Sina che si occupa della commercializzazione di veicoli industriali, della manutenzione e riparazione dei veicoli stessi. Quattro unità produttive: a Spilimbergo, dove c’è la sede legale, a Pordenone, Villorba e Susegana (queste due in provincia di Treviso) con poco meno di 140 addetti, Sina Carri sarà domani a Roma per sottoscrivere, davanti al ministero del Lavoro, con le organizzazioni sindacali, l’accordo per la concessione della cassa integrazione straordinaria. Il passaggio a Roma segue l’intesa già raggiunta con i sindacati sul programma di ristrutturazione aziendale che individua 21 esuberi su 133 addetti.

La complessa congiuntura economica, e le difficoltà del settore del trasporto, hanno portato Sina Carri a ridurre il fatturato 2011 di circa il 15% sul 2010, portando a -40% il trend degli ultimi 3 anni.

Tutto questo si è andato sommando a difficoltà anche di natura finanziaria generate dalle perdite di esercizio e ad una maggiore esposizione debitoria nei confronti degli istituti di credito, in parte risolte con un apporto di capitale da parte dei soci.

L’azienda, per fronteggiare la crisi, ha ovviamente attivato una serie di azioni finalizzate a ridurre i costi e il personale, da un lato, e a investire per aprire nuove prospettive distributive e rafforzare il servizio clienti e il commerciale dall’altro. I risultati sono stati positivi, ma non sufficienti. Da qui la definizione di una riorganizzazione in grado di dimensionare l’azienda sui nuovi livelli di attività, e renderla nuovamente competitiva. Il piano, presentato nei giorni scorsi ai sindacati, prevede il ricorso alla cigs per 12 mesi per tutti e 133 i lavoratori dei 4 siti aziendali, di cui 112 saranno sospesi a zero ore a rotazione sulla base delle peculiarità di ogni unità produttiva; 19 saranno in cigs a zero ore senza rotazione; infine i restanti due saranno a zero ore con rotazione mensile. Sina anticiperà il trattamento di integrazione salariale e si impegna a verificare la possibilità di ricollocare i lavoratori in esubero e a coinvolgere le istituzioni in percorsi formativi di riqualificazione finalizzati a garantire opportunità occupazionali. Prevista anche l’apertura di una procedura di mobilità volontaria.

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