La Casa di comunità: la sanità può cambiare

L’Asfo: una struttura con un medico presente 24 su 24 I professionisti scettici: mancano le strutture di supporto
C.b.

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A Sacile la sanità può cambiare: con la futura Casa della comunità che è prevista nel Piano aziendale dell’Asfo 2022.

«Medico di medicina generale presente sulle 24 ore nella Casa della comunità e infermieri 12 ore a turno». Il medico di famiglia Nazzareno Zoi conferma il progetto che coinvolge Sacile, con una forte dose di scetticismo. «Mancano le strutture di supporto – valuta il dottor Zoi – e in questo modo si rischia di allontanare i pazienti dall’ambulatorio di quartiere. Dovranno recarsi nella futura Casa della comunità, in un luogo accentrato forse nel presidio ospedaliero in via Ettoreo: per i pazienti anziani non sarà facile».

A livello teorico il progetto funziona: le risorse sono statali e l’offerta a 64 mila utenti del Distretto sanitario ovest è quella di un servizio medico senza interruzioni sulle 24 ore. Il Piano nazionale di riprese e resilienza Pnrr assicura la copertura economica: quattro anni di tempo per aprire tutte la Casa della comunità, con un assegno a sei zeri. «Si tratta di un progetto che risale a una ventina di anni fa – ricorda il dottor Zoi –. È prevista una Casa della comunità nei territori sacilese, maniaghese, a Spilimbergo, San Vito al Tagliamento, Azzano Decimo e Pordenone. Vedremo i tempi dell’applicazione, che non sembrano immediati al 2022 e l’organizzazione, che non si presenta scontata».

I dubbi sono tanti e la parola d’ordine è lavorare in squadra. «Quello che serve sono le risorse umane e le strutture – aggiunge Zoi –. In questo periodo la pandemia Covid ha creato un’emergenza che è prioritaria, poi è vero che le risorse ci sono e vanno investite».

La filosofia sanitaria è quella del Modello Sacile 2.0 cioè meno ospedale e più cure sul territorio: la Casa di comunità concentrerà i medici di famiglia e si prevede anche la tele-assistenza, con una rete digitale. Il Comune di Sacile sarà coinvolto con la gestione: per integrare i piani sanitari dell’Ambito Livenza-Cavallo-Cansiglio con la nuova struttura operativa e incastrare tutte le attività sanitarie con quelle sociali sul territorio.

«Integrare i servizi sanitari e quelli sociali è un obiettivo importante – valuta Luigi Zoccolan del comitato No tagli alla sanità –, ma deve essere potenziato il polo ospedaliero a Sacile. La nostra lotta non si ferma per difendere i servizi e potenziarli in via Ettoreo». —



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