La casa del Seicento rinasce e diventa un agriturismo

Scelta controcorrente di una giovane famiglia in Carnia. Decide di investire e costruirsi un futuro a Pesariis

PRATO CARNICO. Pesariis riscopre un piccolo gioiello architettonico del ’600 dove da oggi, nei fine settimana, parte una particolare attività di osteria con degustazioni di cucina carnica e con alloggio. Si chiama “Inn Pik” e sarà inaugurata oggi alle 16.

Ad avviarla, in barba al momento di crisi, è una giovane famiglia carnica, che ha ristrutturato una casa del ’600 vicino alla casa della Pesa (utilizzata un tempo per il passaggio delle merci che andavano nel Bellunese). Il primo grande banco di prova sarà a fine mese il passaggio del Giro d’Italia, che da Casera Razzo scenderà a Ovaro, passando anche da qui e quindi attirando in loco molti appassionati che potranno così trovare un punto di interesse in più.

Lui è originario di Ovaro, si chiama Antonio Fior ed ha 38 anni, lei è Debora Casasola, originaria di Tolmezzo, ha 35 anni. Antonio e Debora hanno due figli: Agnese, che quest’anno conclude gli studi superiori e Gabriele, che studia all’Isis Linussio di Tolmezzo, indirizzo alberghiero. Nel 1990 invece di scegliere, come tanti, di scendere a valle, Antonio e Debora fanno la scelta opposta e giungono a Pesariis di Prato Carnico, uno dei Comuni che più soffrono lo spopolamento in Carnia, ma anche uno dei più belli, un gioiellino con stupende case tipiche. Giungono qui per motivi di lavoro e ci restano: a Prato Carnico per 10 anni gestiscono un panificio. Oggi lui è pittore, lavora come artigiano, lei lavora alla cooperativa Maciao di Tolmezzo.

«Noi - dice Antonio - un lavoro ce l’abbiamo, abbiamo voluto fare questo passo per costruire un’opportunità in più per i nostri figli». Così marito e moglie hanno ristrutturato questa casa del ’600. «Abbiamo ristrutturato questa casa, mantenendo - spiega Antonio - tutto com’era: ad esempio la pietra per terra, il lavandino o un attrezzo che veniva usato nel fare il formaggio.

L’osteria ha 22 posti a sedere, più altri 13 in cantina. La cantina di 30 mq è tutta sotto terra, dove si stagionavano i salami e lo stesso facciamo lì ora. Ci abbiamo messo un grande tavolo per le degustazioni perché l’ambiente è particolare: ora - diceva ieri verso mezzogiorno - lì dentro ci sono 10 gradi ed il 70% di umidità, le condizioni ideali perché il salame “lavori”. Punteremo sui piatti tipici della cucina carnica e sui prodotti locali, come formaggio di malga e salame.

Qui si troveranno prodotti locali, a km 0. Sopra poi abbiamo ricavato un appartamento con 5 posti letto, ha le travi originali». L’Inn Pik, ci spiega Antonio, inizialmente sarà aperto solo nei fine settimana, anche per valutare la risposta della clientela e Agnese terminati gli studi quest’anno darà già una mano nell’attività. Motivi per arrivare qui?

«Il paese è molto bello -assicura Antonio- c’è abbastanza giro e un clima familiare». Il sindaco, Omar D’Agaro, è molto colpito dall’iniziativa di Antonio e Debora: «hanno fatto - dice - un recupero storico bellissimo di questo edificio, hanno saputo valorizzarne le particolarità architettoniche, è un gioiello, hanno recuperato anche le vecchie porte e le scale che portano alla cantina. In questo periodo difficile investire tanti soldi e in Val Pesarina non è scontato, perciò a loro va un grande elogio per saper guardare al futuro qui. Sono stati bravi anche perché hanno cercato un settore che non andasse in contrapposizione con le realtà già presenti (come il vicino agriturismo): da noi mancava un’osteria con degustazioni, si valorizzano così molto anche i prodotti locali».

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