La Casa del popolo riapre 100 anni dopo

Prato Carnico, sabato la festa per la riconsegna dell’edificio restaurato. Ospiterà anche la nuova biblioteca comunale

PRATO CARNICO. Grande festa sabato a Prato Carnico per la riapertura, nel suo centenario, della prima Casa del popolo della Carnia, la seconda in regione, una delle primissime in Italia. Molto importante per la sua storia, guarda ora al futuro come centro di incontro e di servizi per i suoi cittadini, ma anche di ricettività per i turisti. Dopo anni di lavoro, per un milione e 500 mila euro, la Casa del popolo viene ufficialmente riconsegnata alla sua comunità.

Completamente restaurata riscopre il suo originario splendore ed è un tesoro storico: oltre al magnifico salone, gioiello ormai centenario, la Casa del Popolo è la nuova sede della Biblioteca comunale ed è fra le poche che ha resistito alle devastazioni e agli incendi del regime fascista, conservando ancora oggi un importantissimo archivio storico. Fu la gente a salvarla quando una squadra fascista, proveniente da Comeglians, aveva deciso di darle fuoco: 300 persone si misero di traverso e venne persino minato il ponte sul Degano. I fascisti desistettero.

Oggi la Casa del Popolo sarà centro sociale e culturale dell’intera Val Pesarina, per i suoi cittadini e per i turisti. Ed oltre alla zona bar con cucina ai locali al pian terreno, sono state ricavate cinque camere e un appartamento. Com'è da sempre, la Casa del Popolo sarà insomma aperta a tutti. Come nacque? Alla fine dell’800 iniziarono a sorgere in Carnia numerose forme di associazione e cooperazione dove la comunità si riuniva liberamente per risolvere problemi e studiare forme di reciproco aiuto. Per queste idee progressiste Prato Carnico fu il faro della Carnia.

La forte emigrazione di queste terre permise di venire a contatto con realtà, anche estere, molto emancipate. Nel 1897 nacque a Prato Carnico il “Circolo Educativo Democratico Operaio” che poi divenne la terza sezione del Partito Socialista in Friuli. Nel 1901 il circolo diede vita alla Cooperativa di Produzione e di Consumo. Nel 1906, mentre il Tribunale di Tolmezzo celebrava il suo primo processo politico contro esponenti socialisti di Prato Carnico, a Dortmund in Germania, emigranti valligiani proponevano ed approvavano l’iniziativa di costruire una loro Casa del Popolo nella terra natìa. Più di 150 “oscuri lavoratori” dal 1909 al 1912 permisero la sua costruzione. I fondi per l’acquisto dei materiali giunsero da ogni angolo della terra: ovunque c’era un pesarino, un carnico arrivava il sostegno all’opera volontaria dei lavoratori a Prato Carnico.

Nel 1912 nacque la cooperativa che accompagnò l'edificio all'inaugurazione del 2 febbraio 1913. La Casa del Popolo fu sede del Circolo Socialista, di quello Comunista, della Cooperativa Rossa, della Società Operaia di Mutuo Soccorso (sorta nel 1882), della Cooperativa di Lavoro “Val Pesarina”, della Cooperativa di Credito, della Società Filarmonica e Filodrammatica e del Circolo agricolo.

Nel 1930 la Casa del Popolo fu espropriata dal regime per essere trasformata in “Casa del Littorio”, tornò ai suoi fondatori nel 1943 e fu sede della locale resistenza nell’ambito della Zona libera della Carnia. Dopo un primo ampliamento nel 1946-1947, a fine anni ’70 divenne locale pubblico con bar e tavola calda. Nel 2004, in un momento difficile sia per la cooperativa sia per l’edificio con gravi problemi strutturali, venne acquisita dal Comune e da lì inizia la sua rinascita.

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