La Bassa ora punta sul bambù gigante
Vertice a Porpetto con la Copragrì per sviluppare progetti Oltre 1.500 applicazioni, dall’alimentazione alla cosmesi

PORPETTO. Coltivare il bambù gigante: potrebbe essere questo il futuro dell’agricoltura nel basso e medio Friuli. Ha suscitato infatti interesse l’incontro nella sede della Bassa friulana della Copagri Fvg (450 iscritti) sul tema della coltivazione del bambù gigante (Moso e Madake). Com’è stato rimarcato Stefano Pesaresi, area manager del Consorzio Bambù Italia, per resistere meglio nei momenti di crisi al giorno d’oggi bisogna differenziare e innovare le proprie coltivazioni. I prodotti del bambù, in particolare il legname ed il germoglio, rispondono perfettamente alle esigenze della nostra società che va verso un’alimentazione sempre più sana e richiede materie prime rispettose dell’ambiente con coltivazioni ecologiche e rinnovabili.
Pesaresi ha illustrato le enormi potenzialità di questa pianta, le varie applicazioni che ne derivano (oltre 1.500) che vanno dai mobili alle costruzioni, dall’oggettistica e plastica ai filati, dalla carta alla cosmesi fino all’alimentazione. Il germoglio, infatti, è un ottimo alimento perché povero di calorie ma ricco di elementi nutritivi (è considerato un “super food”) e si inserisce perfettamente nella richiesta sempre più alta di alimenti adatti ai vegetariani, ai vegani e a chi segue una dieta.
Altro grosso vantaggio è dato dal fatto che il Consorzio Bambù Italia garantisce il ritiro della produzione (canne e germogli) curandone la commercializzazione per conto dei produttori.
Franco Zuttioni, primo imprenditore agricolo in Friuli a investire e coltivare il bambù, ha portato la sua esperienza come coltivatore, dimostrando la semplicità della coltivazione che non richiede trattamenti chimici, poca manutenzione ed irrigazioni, robustezza alle avversità climatiche. Ha lodato il comportamento del Consorzio Bambù Italia che gli ha fornito le piantine e che lo ha assistito costantemente fornendo manuali tecnici di coltivazione, visite degli agronomi e consulenze telefoniche per ogni dubbio.
L’interesse è stato così alto che gli organizzatori stanno già provvedendo a trovare una sala più ampia per una nuova conferenza da organizzare nel periodo di ottobre 2017 che potrebbe tenersi a Porpetto.
«La direzione della Copagri Fvg - come spiega il suo presidente Valentino Targato - ha voluto far conoscere questa nuova coltivazione che dall’altra parte del mondo dà grosse soddisfazioni economiche ai coltivatori e a tutto l’indotto che ne segue (piuttosto importante), proprio con il fine di dare nuove opportunità lavorative agli imprenditori agricoli».
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