Ittica, una maxi-evasione da 27,5 milioni

Aveva una sede fittizia a Cervignano la società Azzurra Srl che operava nel Polesine. Il responsabile abitava in via Trieste
Bonaventura Monfalcone-07.06.2013 Condominio Azienda Ittica-Via Trieste 54-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-07.06.2013 Condominio Azienda Ittica-Via Trieste 54-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. Echi a Cervignano di una maxi-evasione venuta a galla nel Basso Veneto, quasi ai confini con l’Emilia Romagna. La Guardia di finanza di Loreo, località poco distante da Rovigo, ha infatti scoperto una sottrazione al fisco di 25 milioni di euro nel settore del commercio di prodotti ittici. La società che, secondo l’accusa, ha nascosto redditi appunto per questa ingente somma e non versato Iva, l’imposta sul valore aggiunto, per altri 2 milioni e 500 mila euro, aveva una sede fittizia proprio a Cervignano, in uno stabile di via Trieste, al civico 54, a pochi passi dal centro del capoluogo della Bassa friulana, dichiarata come sede legale e domicilio fiscale. In realtà, la sede operativa era invece a Porto Viro, una cittadina del Polesine.

Una delle persone coinvolte è il rappresentante legale della società, il cui nome era “Azzurra Srl”. Si tratta di Daniele Crepaldi, di origini venete ma residente nel capoluogo della Bassa friulana fino al 2003, quindi una decina di anni fa.

L’evasione fiscale - secondo quanto abbiamo appreso - è stata realizzata attraverso l’omessa dichiarazione di redditi percepiti a seguito della vendita di prodotti ittici acquistati da altre società in Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia.

Grazie ai controlli, effettuati, a partire dal 2010, dalle Fiamme gialle, è emerso che la società era completamente sconosciuta al fisco e quindi evasore totale. Due le persone denunciate, al termine degli accertamenti, alla Procura della Repubblica di Udine.

L’indagine, particolarmente complessa, era iniziata nel 2009 e si è chiusa proprio in questi giorni. I Carabinieri di Porto Viro, dopo avere ricevuto numerose denunce da parte dei creditori, anche stranieri, e delle banche, che aspettavano da tempo di essere pagati, avevano fatto partire le indagini per un’ipotesi di truffa. Era stata chiesta la collaborazione della Guardia di finanza appunto di Loreo e, nel 2010, come detto, erano scattate le perquisizioni.

Nel capoluogo della Bassa friulana i vicini di casa, appena appresa la notizia, commentano: «Abitavano qui, tanti anni fa – dice Caterina Matera, che ricorda bene le persone in questione –, vedevo spesso un uomo e una donna, ma non so nemmeno i loro nomi, credo fossero marito e moglie. Non davano troppa confidenza agli altri condomini e si assentavano spesso da casa. Non sono rimasti molto a Cervignano, ormai sono anni che non abitano più in questo palazzo. Da quando sono spariti vediamo continuamente gente che suona il campanello e che li cerca, ma di loro nessuno sa più nulla. Nella cassetta delle lettere c’è tanta posta. Spesso ricevo telefonate da parte di persone che mi chiedono informazioni su di loro. Poco tempo fa, mi ha contattata anche una banca, non ho idea di che cosa abbiano fatto ma di sicuro dev’essere qualcosa di grave visto il numero di creditori che li stanno cercando. Insomma, davvero una brutta storia».

Un altro residente conferma: «Hanno chiamato anche me e in più di un’occasione. Mi hanno chiesto se li conosco e se so dove possono trovarli, ma ho risposto che non ne ho la più pallida idea. Quando ho appreso della maxi-evasione sono rimasto senza parole».

Elisa Michellut

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