Is, gli incontri udinesi del terrorista goriziano

UDINE. Elmir Amvedoski si vedeva spesso anche a Udine. Il muratore macedone di 31 anni che ha lasciato Gorizia per andare a combattere in Siria con gli integralisti dello Stato islamico frequentava infatti un’abitazione di via Pirona a Cussignacco dove, fino a qualche anno fa, viveva Sefidan Begoski, anche lui macedone di 41 anni, finito nell’elenco delle persone ritenute vicine alle frange islamiche più estreme.
Tanto che nel dicembre del 2006 la Digos di Udine ha perquisito il suo appartamento all’interno 8 su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Trieste. Un provvedimento finalizzato ad acquisire informazioni sul soggetto.
A carico di Begoski, insomma, non c’erano accuse circostanziate anche se il reato ipotizzato per un gruppo di fedeli dell’Islam era il 270 bis del codice penale che punisce con la reclusione da sette a quindici anni «chiunque promuova, costituisca, organizzi, diriga o finanzi associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico è punito».
Nei confronti del condannato è, inoltre, sempre obbligatoria la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o che ne costituiscono l’impiego. Ma nel caso di Begoski la perquisizione non fece emergere nulla, tanto che tutti gli effetti personali tornarono in suo possesso, fatta eccezione per un cellulare che risultava essere intestato a Elmir Amvedoski. Nell’occasione Begoski si giustificò con gli agenti dicendo che Amvedoski era suo cugino di primo grado e che, probabilmente, aveva dimenticato nella sua abitazione il telefono dopo l’ultima visita.
Già nel 2006, quindi, Elmir Amvedoski, che all’epoca aveva soltanto 21 anni, frequentava Udine dove si intratteneva nell’abitazione del cugino che frequentava abitualmente il centro culturale islamico di via Del Vascello, dove peraltro – come riferiamo nell’articolo qui sotto – sono in pochi a ricordarlo. I due erano molto legati e a quanto pare avevano rapporti anche di natura economica. Entrambi risultano essere sposati e padri di tre figli. Ma mentre Amvedoski è nell’elenco dei 65 integralisti provenienti dall’Italia che combattono per l’Is, di Begoski si sono perse le tracce. Sarebbe tornato a vivere in Macedonia da dove pare abbia il divieto di allontanarsi.
Le ultime tracce del muratore a Udine risalgono al 2010 quando i poliziotti gli notificarono un provvedimento amministrativo. Impossibile, però, sapere quando effettivamente Begoski abbia lasciato in modo definitivo l’Italia. Molti stranieri rimasti senza lavoro, infatti, sono rientrati in patria per poi ripresentarsi a più riprese in Italia in cerca di una seconda occasione e così probabilmente ha fatto anche il muratore macedone.
Tra le tante cose sequestrate dalla polizia nel corso della perquisizione nel suo appartamento di via Pirona c’era anche un dvd su Guantanamo, la struttura detentiva statunitense di massima sicurezza interna all’omonima base navale. Nessuna piantina del campo di prigionia come, invece, riferito da una vicina di casa, secondo la quale ci sarebbe stata una perquisizione anche da parte dei carabinieri. Il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma però non è mai intervenuto in via Pirona.
E nell’abitazione di Begoski i poliziotti hanno trovato un banale Dvd regolarmente in commercio e acquistabile da chiunque. Tanto che, una volta concluse tutte le verifiche del caso, il dvd venne restituito a Begoski insieme con tutti gli altri oggetti inizialmente sequestrati.
Tornando a Elmir Amvedoski, stando alle indiscrezioni raccolte, nel suo percorso di radicalizzazione sarebbe entrato in contatto con Bilal Bosnic, l’imam indagato da diverse procure italiane e attualmente in carcere a Sarajevo. Nel 2013, infine, sarebbe andato a combattere per il Califfato in Siria.
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