Ipotesi di vendita per il marchio Billa Timori a Porcia

Superstore a rischio. Nel 2010 il passaggio dalla Standa Possibili ricadute per il progetto commerciale nell’ex Safop
FOTO MISSINATO - SUPERMERCATO BILLA
FOTO MISSINATO - SUPERMERCATO BILLA

PORCIA

Billa, il marchio che fa parte del gruppo tedesco Rewe e che, all’inizio del 2010, aveva convertito 101 punti vendita in Italia da Standa a Billa, tra i quali anche quello di via Roveredo a Porcia, starebbe cercando acquirenti. L’ipotesi, stando alle indiscrezioni, varrebbe per tutti i superstore di proprietà (punti con più di 2.000 metri quadri di superficie di vendita e meno di 4.000).

Da alcuni mesi c’è preoccupazione tra la quarantina di dipendenti che attualmente sono impiegati nel punto vendita purliliese. Nessuna ipotesi di cassa integrazione e la regolarità nei pagamenti ai dipendenti non bastano a far pensare in positivo. Per il momento la notizia non è ufficiale, ma da più parti indiscrezioni confermerebbero l’aria di crisi: a quanto pare infatti il passaggio da iperstore (Standa) a superstore (Billa), con la drastica riduzione, sul fronte dell’offerta al cliente, dei settori non alimentari (dall’abbigliamento alla casa e via dicendo) non si sarebbe dimostrata la strategia vincente sul mercato. A poco più di un anno dal passaggio da Standa a Billa, i numeri non darebbero ragione a questa scelta.

A Porcia la notizia ha una duplice ricaduta: futuro incerto da un lato per i dipendenti del negozio, dall’altro una difficoltà in più per le prospettive di sviluppo dell’area commerciale interna alla “zona mista O”, a ridosso della Pontebbana, nota come ex Safop. Qui, sulla base della convenzione sottoscritta col Comune di Porcia, l’Immobiliare Cimolai ha in previsione la costruzione di un centro commerciale di 14 mila metri quadrati. «Non sono al corrente delle intenzioni di Billa – si limita a spiegare Roberto Cimolai – ma confermo che fino a poco tempo fa era uno dei possibili interessati». L’immobiliare all’inizio dell’estate ha chiesto al Comune un proroga sulla data di inizio dei lavori di costruzione del centro commerciale. Originariamente erano previsti per quest’anno. «Stiamo andando a rilento con le trattative – conclude Cimolai – Abbiamo tutte le autorizzazioni, ma preferiamo attendere d’avere un quadro più sicuro su chi occuperà il centro prima di avviare il cantiere».

Milena Bidinost

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