Interessi troppo alti, 10 banche nel mirino dei consumatori

UDINE. Trovano l’abitazione dei loro sogni e accendono un mutuo. Oppure acquistano l’auto tanto desiderata chiedendo un finanziamento. Si fidano dei loro istituti di credito, convinti che tutta la procedura sia stata eseguita nel rispetto delle norme. Ma non sempre è così e a pagarne le spese sono i clienti. Sono una decina i casi, tra Udine e provincia, finiti sotto la lente d’ingrandimento del Movimento Difesa Cittadino del Fvg negli ultimi sei mesi per anatocismo.
«Una decina di persone – conferma il presidente regionale del Mdc, Raimondo Gabriele Englaro – hanno voluto verificare se, alla fine, la banca ha fatto tutte le cose in regola. Negli ultimi cinque anni – sostiene – abbiamo esaminato un centinaio di pratiche e posso dire che sette su 10 presentano irregolarità legate all’anatocismo». Importi piccoli, «dal momento che si trattava soprattutto di piccoli finanziamenti da 5 mila, 10 mila euro», ma che comunque «erano stati percepiti indebitamente dagli istituti».
Nel linguaggio bancario, l’anatocismo è la produzione di interessi (capitalizzazione) «da altri interessi resi produttivi sebbene scaduti o non pagati, su un determinato capitale». Esempi in tal senso «sono il calcolo dell’interesse attivo su un conto di deposito, o il calcolo dell’interesse passivo di un mutuo».
Il tribunale di Milano, con due provvedimenti cautelari depositati il 14 aprile, «recentemente ha accolto i ricorsi proposti dall’associazione Movimento Consumatori per inibire l’anatocismo nei conti correnti bancari dal 1º gennaio 2014, disponendo che Ing Bank, Banca Popolare di Milano e Deutsche Bank devono cessare ogni forma di capitalizzazione degli interessi passivi e ogni pratica anatocistica in tutti i contratti di conto corrente con i consumatori».
«Sono emblematiche le richieste – chiarisce Englaro –, arrivate in questi giorni, di inibitoria cautelare di ogni pratica anatocistica anche nei confronti di Unicredit, Fineco, IntesaSanpaolo, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Regionale Europea e IW Bank (gruppo Ubi), Banca d’Alba, Cariparma, Banca del Piemonte, Banca Sella.
Tutte le banche devono cessare ogni forma di capitalizzazione degli interessi passivi e ogni pratica anatocistica. Il tribunale di Milano – ribadisce Englaro – accogliendo le azioni inibitorie, ha chiaramente affermato che dal 1º gennaio 2014 è vietata ogni forma di anatocismo.
La mancata attuazione dell’articolo 120 del testo unico bancario da parte del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Circ), non legittima alcuna ulteriore pratica anatocistica». Come emerso dalle indagini di diverse associazioni dei consumatori, le banche italiane, nonostante il divieto, «hanno continuato ad applicare interessi anatocistici che per il 2014 hanno comportato l’addebito di interessi illegittimi stimati in oltre 2 miliardi di euro».
Ecco perchè il presidente del Mdc Fvg lancia un appello ai risparmiatori. «Proseguiremo con ogni iniziativa diretta ad assicurare la restituzione di interessi anatocistici nei rapporti bancari. Se c’è un sospetto – continua Englaro – è necessario agire subito, rivolgendosi a tributaristi, commercialisti o associazioni dei consumatori per far emergere ciò che noi consideriamo una pratica diffusa».
Chi fosse interessato, può contattare l’associazione Movimento Difesa Cittadini scrivendo a sos@mdc.fvg.it o telefonando al numero 0432 490180.
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