Ingrandire il parco del Cormôr fino alle porte del Moretti

L’imponente progetto di ampliamento dipende dall’acquisizione dei beni demaniali Fontanini: «Stiamo trattando». Pirzio-Biroli: «Sarebbe una rivoluzione ecologica»
Giulia Daluiso



Il progetto di ampliamento del parco del Cormôr va avanti. L’obiettivo sul quale punta il Comune è l’acquisizione dello spazio adiacente, ora del Demanio militare.

Un impegno tanto ambizioso quanto complesso: «Il nostro obiettivo è far arrivare il Parco del Cormôr al parco Moretti – dichiara il sindaco Fontanini –, ma per farlo dobbiamo attraversare lo spazio che ancor oggi è di proprietà militare. Per questo, ho inviato una lettera al responsabile del poligono, si tratta di un territorio poco utilizzato da parte dell’esercito. I comandanti locali hanno dimostrato un’apertura che ci fa sperare, ora ci stiamo organizzando per interloquire anche con i vertici dell’esercito».

In merito all’acquisizione, il sindaco la definisce «l’ipotesi alla quale tutti auspichiamo, perché potrebbe permetterci di eseguire numerosi lavori di riqualificazione, che aumenterebbero il valore di un luogo già tanto amato dai nostri cittadini». Ma c’è un piano “b”: «Se l’acquisizione non dovesse andare a buon fine, ci impegniamo a chiedere una concessione di spazio all’esercito, per poter creare un percorso ciclopedonale sugli argini del Cormôr».

Importante focus è senza dubbio l’impatto ambientale e sostenibile dell’opera, quella che – a detta del Comune – potrebbe trasformarsi «nella più vasta area verde urbana del nord Italia».

Il progetto è ormai da anni nelle mani dell’architetto Roberto Pirzio – Biroli, che del parco del Cormôr ne ha fatta una vera e propria missione: «Assieme al Consorzio di Bonifica Pianura Friulana vogliamo mettere in atto un importante intervento paesaggistico, portando il parco verso la città e collegando di fatto la parte Nord a quella Sud, da via Martignacco a viale Venezia. I cittadini potrebbero spostarsi da una parte all’altra a piedi o in bici, ci sarebbe meno traffico e di conseguenza meno inquinamento. Mi auguro che l’acquisizione dello spazio militare vada a buon fine, si tratterebbe di una vera e propria trasformazione in chiave ecologica, da area dismessa a paesaggio naturale».

Ma il “progetto Cormôr” non si ferma qui: è infatti di pochi giorni fa la notizia del nuovo piano che mira a valorizzare il mercato contadino del parco, dove ogni settimana i produttori locali vendono prodotti a chilometro 0. Sempre Pirzio – Biroli: «Abbiamo iniziato lo studio di un’area mercato più vasta, che intende valorizzare i prodotti e l’ambiente agrario intorno a Udine poco conosciuto nonostante la sua estensione. Una struttura in ferro con copertura retrattile, costituita da pochi pilastri. Attualmente questa visibilità del paesaggio è impedita da una copertura provvisoria ad arco, antiestetica, per piccoli e rari spettacoli».

L’area si sviluppa su una superficie di cemento esistente ben consolidata sulla quale viene installata la mobile struttura metallica provvisoriamente proposta dalla ditta Pratic dei fratelli Orioli. Anche la visibilità del superpremiato Padiglione colonnato è garantita e le funzioni tra i due spazi coperti sono chiaramente espresse dalla diversità di funzioni e di tipo di frequenza pubblica con servizi di reciproca utilità con parcheggi auto per il mercato nettamente distinti. Il parcheggio per il mercato sarà quindi lungo la via che porta verso Città Fiera. Una strada a intenso traffico verso i centri commerciali e a scendere verso i parcheggi dello Stadio Friuli. Per questo motivo l’alta siepe densa di querce e carpini, in continuità con il parcheggio esistente, lungo l’autostrada, sarà nuovamente messa a dimora già in corso dei lavori. —

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