Ingegnere senza ruolo l’Abs dovrà risarcirlo

Per anni ha svolto compiti inferiori rispetto alla sua qualifica L’azienda gli verserà 224 mila euro per il demansionamento



Era stato assunto il primo luglio 2000 alle Acciaierie Bertoli Safau spa come responsabile controllo di gestione. Ma nella pratica questo ruolo non gli era mai stato riconosciuto negli anni successivi. Per questo l’ingegnere udinese Roberto Bianchi aveva deciso di fare causa all’azienda che ha sede a Cargnacco.

Una battaglia iniziata nel 2003 con la richiesta di poter essere reintegrato nelle mansioni che gli competevano. Ora la Cassazione, dopo il giudice del lavoro del Tribunale di Udine e la Corte di Appello di Trieste, gli ha dato parzialmente ragione rigettando il ricorso dell’Abs: l’azienda dovrà infatti risarcirgli 187.862,50 euro in relazione al demansionamento sofferto, oltre alla somma di 36.280 euro a titolo di danno non patrimoniale.

Il Tribunale di Udine aveva accertato che «le mansioni assegnate al lavoratore, a eccezion fatta per il periodo tra il luglio 2003 e l’ottobre 2004, non erano adeguate rispetto a quelle per le quali era stato assunto», «l’impoverimento della capacità professionale» dell’ingegnere, che il comportamento del datore di lavoro «doveva essere considerato mobbizzante a partire dal 2009» e che «il collocamento in casa integrazione era illegittimo». La Corte di Appello aveva poi ritenuto che al professionista, difeso dall’avvocato Adriano Virgilio di Udine affiancato in Cassazione dal collega Bruno Cossu di Roma, fossero stati assegnati compiti dequalificanti rispetto a quelli riportati nella lettera di assunzione. «Gli venivano affidati – conferma il suo legale –, per lo più formalmente, una serie di compiti come responsabile amministrativo o finanziario senza una adeguata preparazione e che esulavano dalla sua professionalità». Incarico di responsabile amministrativo per il quale, come accertato dal giudice di appello, non aveva «alcuna competenza specifica» e che gli fu offerto per un periodo breve «senza offrirgli una adeguata formazione».

Se l’incarico di responsabile finanziario, assunto dal 2004, non rispondeva alle sue qualifiche (evidenziando poi che «non era stato posto in condizione di svolgere a pieno il suo ruolo rimasto contenuto ad alcuni limitati compiti»), quello di responsabile dell’analisi dati e statistiche dell’azienda si era limitato a una «mera raccolta di dati effettuata sulla base di una modulistica già esistente e sperimentata».

Di fatto Bianchi non aveva potuto mettere in pratica la sua specifica competenza «e si era dovuto confrontare con compiti disparati estranei alla sua professionalità». Continue modifiche che avevano portato a un «depauperamento delle competenze, espressione del sostanziale demansionamento attuato in suo danno». —



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