Infermiere di comunità Sindaci sul piede di guerra
CERVIGNANO. Sindaci e residenti sul piede di guerra. L’infermiere di comunità non si tocca. A partire da lunedì è in atto una temporanea riorganizzazione del servizio infermieristico di comunità del distretto est. In diversi Comuni è stata ridotta drasticamente l’attività ambulatoriale. A Santa Maria la Longa, Visco, Castions delle Mura e Strassoldo, il servizio è stato sospeso. Una soluzione temporanea, assicura l’Ass 2, determinata dal fatto che non è stato possibile, in presenza di malattie e pensionamenti, provvedere a nuove assunzioni.
«Concedo al direttore generale dell’Ass il beneficio del dubbio – commenta il sindaco di Visco, Elena Cecotti –. Se entro un mese la situazione non sarà risolta, partirà una raccolta firme». Secondo il sindaco di Aiello, Roberto Festa, il provvedimento «è in contrasto con i principi della nuova riforma sanitaria» mentre il collega di Villa Vicentina, Mario Romolo Pischedda, fa notare: «Avevamo pensato, una volta ultimati i lavori, di inserire all’interno della sede municipale gli uffici dei medici di base e dell’infermiere di comunità. Ci auguriamo che questo disagio si risolva al più presto». Il primo cittadino di Ruda, Palmina Mian, aggiunge: «Resto fedele all’impegno che il direttore Pilati si è preso. Su un aspetto saremo irremovibili: non deve mai più succedere che i sindaci debbano sapere le cose per caso dai cittadini o dagli infermieri di comunità». I primi cittadini di Cervignano, Gianluigi Savino (si è già mosso per attivare un trasporto gratuito al fine di evitare la momentanea interruzione), di Terzo, Michele Tibald, e di Aquileia, Gabriele Spanghero, fanno notare che l’infermiere di comunità è un valore aggiunto per il territorio. Il vicesindaco di Fiumicello, Claudio Pizzin, si fa portavoce del malcontento dei residenti. «Sabato, a Gorizia, avevo riferito ai colleghi i dubbi espressi dai cittadini. La comunicazione in merito alla chiusura è arrivata il 27 marzo, con soli due giorni di anticipo. Sabato e domenica si poteva fare ben poco. Le giustificazioni dell’Ass 2 non sono condivisibili. Le malattie non si possono programmare ma si possono sostituire in anticipo le persone che vanno in pensione. Il direttore generale ha detto che, in tempi brevi, provvederanno alla sostituzione delle figure mancanti. Nel frattempo attiveremo un bus navetta gratuito con l’aiuto dell’Auser».
Il consigliere regionale dei Cittadini, Pietro Paviotti, fa sapere di essersi fin da subito occupato della questione. «Il nostro compito di consiglieri regionali, di maggioranza in particolare – commenta – è cercare di risolvere il problema evitando di creare inutili allarmismi. In questo caso un problema si è verificato ma si tratta di un disguido temporaneo. Sono cose che possono avvenire in un’organizzazione complessa come la sanità».
Elisa Michellut
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