Infermiera in reparto Covid è la nuova inquilina, il condominio si ribella: "Vogliamo essere sicuri che non sia infetta"

PORDENONE. Generosità e paura. Sono questi i due sentimenti che l’emergenza Covid-19 ha fatto emergere nelle persone e, in alcuni casi, la paura rischia di sporcare la generosità. È quanto capitato in città – sembra un caso isolato – e precisamente in un condominio di via Mestre.
Una famiglia, rispondendo all’appello del Comune e dell’ordine degli infermieri di mettere a disposizione gratuitamente appartamenti per poter ospitare – per un massimo di tre mesi – il personale sanitario di fuori regione che arriva per lavorare in ospedale e far fronte all’emergenza sanitaria, si è trovata suo malgrado a dover subire critiche per quell’atto di generosità.
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Alcune famiglie del palazzo, infatti, si sono rivolte all’amministratore di condominio manifestando preoccupazione per le condizioni di sicurezza sanitaria, tenendo conto anche della presenza di inquilini anziani. L’amministratore si è rivolto al Comune e la risposta del vicesindaco Eligio Grizzo, che ha la delega alle politiche sociali, non si è fatta attendere.
«Subito mi viene da pensare che la riprovevole “discriminante” sia l’attività ospedaliera di chi verrà ad abitare nell’appartamento. Non tenendo conto che il personale medico e infermieristico – ha rimarcato Grizzo – è oggi più che mai monitorato e tutelato nelle condizioni di sicurezza sanitaria.
Peraltro trovo comunque vergognoso, anche se comprensibile per taluni, che si chiedano rassicurazioni e garanzie sulla situazione personale dei nuovi inquilini, in sfregio a ogni rispetto della privacy e della discrezione, nonché della libertà individuale di ogni proprietario di scegliere e decidere, autonomamente a chi affittare un proprio immobile». Violazione che potrebbe avere anche conseguenze giudiziarie.
Arrabbiato anche il presidente dell’ordine degli infermieri Luciano Clarizia, che al 13 ha dichiarato: «L’amministratore mi ha chiamato per sollevarmi le perplessità di alcuni condomini, persone che hanno anche inviato una lettera all’azienda sanitaria in cui chiedono garanzie sulle condizioni di salute dell’infermiera che verrà ad abitare in quel palazzo.
Premesso che l’azienda sanitaria non fa trattamenti sanitari su richiesta di condomini, chi opera nel reparto Covid è costantemente monitorato. Credo che chi debba preoccuparsi sia casomai la nostra collega che, entrando in contatto magari con condomini che non sono stati controllati, potrebbe contrarre il virus.
Mi auguro che queste persone non abbiano mai bisogno di noi, perché poi quando li curi si ricordando che sei un eroe e non un untore. Speriamo che questi cittadini non rovinino l'immagine della città e il bene che tanti pordenonesi stanno continuando a fare».
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