Industria in lutto,è morto Valduga

È morto in ospedale, a Udine, Adalberto Valduga, presidente della Confindustria del Friuli Venezia Giulia. Aveva 67 anni. Valduga era malato da tempo e le sue condizioni sono progressivamente peggiorate negli ultimi giorni. Nato a Belluno, nel 1976 entrò nell’Acciaieria Fonderia Cividale della quale fu nominato consigliere delegato, e quindi divenne presidente della Cividale Spa, holding operativa del gruppo, che sviluppa un fatturato di circa 346 milioni di euro e occupa oltre 1.500 dipendenti.
di Renato D’Argenio

UDINE.
È morto ieri sera, poco dopo le 19, in ospedale a Udine, Adalberto Valduga, presidente della Confindustria del Friuli Venezia Giulia. Aveva 67 anni. Lascia la moglie Vera e quattro figli, Antonio, Chiara e Alessandro, impegnati in azienda, e Alberto, studente universitario.


Nato a Belluno il 21 aprile del 1941, si era laureato nel 1965 in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano. La sua prima esperienza lavorativa è all’Enel, per passare poi alla libera professione nella progettazione e consulenza di impianti elettrici. Nel 1976 fa il suo ingresso all’Acciaieria fonderia Cividale Spa, dove fa subito sentire la propria influenza. Ne sviluppa l’attività attraverso l’acquisizione di numerose aziende operanti nel settore metallurgico.


Un crescendo continuo che lo porta alla presidenza della Cividale Spa, holding del Gruppo, che opera nel settore metallurgico e in particolare in quello della fonderia di acciaio e della forgiatura, attraverso diverse aziende del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Più esattamente il Gruppo – che l’anno scorso ha sviluppato un fatturato di circa 346 milioni, con un utile netto di 16,6 milioni e oltre 1.500 dipendenti – è costituito dalla holding Cividale Spa e dalle controllate Acciaieria fonderia Cividale Spa, Farem fonderie acciaio Remanzacco Srl, Inossman fonderie acciaio Maniago Spa, Flag Srl, Ifi Srl, Facs Fucine Srl. C’è poi la Zml industries Spa, già Zanussi metallurgica, con sede a Maniago, recentemente acquisita dal gruppo e operante nei settori della fonderia di ghisa di grande serie, della pressofusione in alluminio e della trafilatura del rame. Insomma, un gruppo che nel settore della fonderia d’acciaio rappresenta il primo produttore italiano e si colloca tra i primi gruppi a livello europeo.


Ma la bravura di Adalberto Valduga non è soltanto quella che mostra in azienda (molti dei professionisti che hanno lavorato con lui e per lui lo hanno definito «il manager perfetto»): già agli inizi degli Ottanta diventa un punto di riferimento per gli industriali friulani. La sua capacità di comunicazione e mediazione, unita alla sua determinazione, gli spianano la strada anche a livello politico.


La prima nomina è alla vicepresidenza – dal 1981 al 1983 – dell’Assofond, Associazione italiana fonderie. Nel 1986 è vicepresidente dell’Associazione industriali della provincia di Udine, carica che mantiene fino al 1997, quando è nominato presidente; impegno che ricopre fino al 2003. Nel luglio di quell’anno si siede sulla poltrona di vicepresidente di Confindustria del Friuli Venezia Giulia, allora guidata da Piero della Valentina e, contemporaneamente, è presidente della Camera di commercio di Udine. Carica, quest’ultima, che lascia – con un anno di anticipo rispetto alla scadenza: «giusto il tempo di sistemare il bilancio», aveva detto – il 15 settembre del 2007, sette mesi dopo essere stato scelto quale presidente di Confindustria della Regione Friuli Venezia Giulia.


Nel 2002, Adalberto Valduga era stato nominato cavaliere del lavoro e, tra i molti impegni, c’erano anche quelli nei consigli di amministrazione e del comitato esecutivo dell’Editoriale Friuli Venezia Giulia, società editrice del “Messaggero Veneto” di Udine e de “Il Piccolo” di Trieste, di NordEst Merchant (Gruppo Banca popolare di Vicenza), di Amga azienda multiservizi, di Friuli innovazione e di Udine e Gorizia fiere.


La notizia della sua morte è arrivata, ieri, come un fulmine a ciel sereno, non soltanto perché il presidente Valduga lottava, da più di un anno, contro un male incurabile, cercando di farlo percepire meno possibile, ma anche perché si era sempre ripreso da situazioni che – gli amici più cari – raccontano durissime. Negli ultimi giorni, tuttavia, le sue condizioni sono progressivamente peggiorate.


Secondo lo statuto di Confindustria Friuli Venezia Giulia, con la scomparsa del presidente il consiglio direttivo ha quattro mesi di tempo per organizzare la nuova elezione.


La data dei funerali sarà decisa dalla famiglia.

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