Incidente, 2 donne morte Risarcimento milionario

L’auto di una 39enne era finita contro una casa, uccidendo la proprietaria Patteggiati due anni di reclusione, patente sospesa per dodici mesi

CLAUT

La Fiat Punto sbanda, urta due mezzi in sosta, finisce contro una casa dove la proprietaria stava pulendo il marciapiede, centrandola in pieno; il figlio Mario Martini si salva miracolosamente, perché riesce a ripararsi nell’intercapedine tra il muro e la porta. La madre, Angela Bressa, per tutti Angelina, 71 anni, muore sul colpo così come la passeggera dell’auto, Mirela Arsu, 29 anni, romena. La conducente, Mariana Riosianu, 39enne romena residente in paese, sorella della giovane vittima, esce dal coma dopo settimane. Era il 6 agosto 2010 quando accadde, dopo un piovasco, l’incidente mortale, a Pinedo di Claut, sulla strada provinciale.

Ieri, quella drammatica serata è stata rievocata davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pordenone Piera Binotto. Mariana Riosianu, difesa dall’avvocato Marco Zucchiatti, ha patteggiato 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena per l’ipotesi di reato di omicidio colposo; disposta anche la sospensione della patente di guida (che aveva conseguito tre giorni prima dell’incidente) per un anno. Secondo il capo di imputazione, non avrebbe regolato la velocità secondo le condizioni atmosferiche (viaggiava a 71 chilometri orari dove il limite era di 70, ma col manto stradale bagnato), condotta che avrebbe portato al sinistro dopo avere perso il controllo della Punto in curva.

La compagnia assicuratrice della donna ha risarcito i danni morali ai quattro figli di Angela Bressa (complessivamente circa un milione di euro) assistiti dagli avvocati Bruno Malattia e Paolo Luisa Vissat, e al fratello della passeggera dell’auto, che si era costituito con l’avvocato Giuseppe Martina del foro di Roma. (e.l.)

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