Inchiesta “Pay per view”, concessi i domiciliari a Polito

Ha potuto lasciare il carcere, dopo quasi un mese, e si trova da ieri ai domiciliari il 27enne ingegnere pordenonese Gianni Polito, arrestato dalla Guardia di finanza di Roma con l’accusa di...

Ha potuto lasciare il carcere, dopo quasi un mese, e si trova da ieri ai domiciliari il 27enne ingegnere pordenonese Gianni Polito, arrestato dalla Guardia di finanza di Roma con l’accusa di associazione per delinquere, trasmissione abusiva dei servizi criptati delle pay per view e impiego di denaro di provenienza illecita.

Ieri, a Roma, udienza davanti al tribunale del Riesame. Polito era assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Stefano De Rosa del foro di Udine. Il legale ha sostenuto anzitutto l’insussistenza di elementi in grado di supportare l’accusa di associazione per delinquere (che legittima la misura cautelare) e rimarcato l’assenza di pericolosità sociale. Nessun ostacolo alla sostituzione della custodia in carcere con i domiciliari, secondo quanto evidenziato dall’avvocato De Rosa, perché nella sua casa di Pordenone Polito non ha la connessione internet e ciò escluderebbe qualunque ipotesi di rischio di reiterazione. Da escludere, anche il rischio di inquinamento della prove.

Polito era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare il 16 maggio. Secondo le Fiamme gialle, insieme con gli altri giovani finiti in carcere (Antonino Sangregorio, Raimondo Milone e Luigi Diodato), sarebbe stato uno dei promotori di un’organizzazione che decrittava e trasmetteva il segnale di Mediaset Premium e Sky appoggiandosi a server esteri. La Guardia di finanza ha scoperto movimentazioni in entrata per quasi 315 mila euro complessivi su tre carte postepay e un conto corrente intestati a Polito fra il 2012 e il 2017 (e in particolare circa 254 mila fra il 2014 e il 2016), a fronte di nessun reddito dichiarato nel 2014, nel 2015 e nel 2016. (pi.ta.)

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