In vendita la villa Mangilli-Schubert di Marsure di Sotto

Il complesso risale alla seconda metà del 1600. Oltre all’abitazione (1.200 mq) c’è un parco di 18 mila mq

POVOLETTO. Novità per una delle ville più belle del Friuli collinare: a quanto si è potuto apprendere, infatti, si prospetta un passaggio di proprietà del complesso Mangilli Schubert di Marsure di sotto.

Bocche cucite dall’agenzia immobiliare Ballico del gruppo Quore, anche se trapelano notizie di una trattativa in corso con un importante cliente. Il complesso storico è formato da una villa monumentale classificata come villa veneta, con un ampio parco cinto da mura merlate che comprende una chiesetta gentilizia, oltre all' alloggio per il custode e ad altri fabbricati accessori. Per l'abitazione principale l'estensione è di 1.200 mq, per il parco 18mila.

La villa, va detto, rappresenta un pezzo importante della storia di Povoletto e del Friuli stesso: il complesso, che risale alla fine del Seicento, è stato infatti dichiarato d'interesse artistico e storico dal Ministero per i beni culturali e ambientali, «Il complesso assume in sè - si legge nelle motivazioni - tutti quei valori che un tempo erano presenti nel paesaggio friulano«.

I Mangilli erano una famiglia di commercianti bergamaschi e si trasferirono in Friuli nella metà del Seicento. In poco meno di mezzo secolo, divennero proprietari di una ricca serie di beni immobili nella zona da Udine a Povoletto.

L'abitazione signorile che è compresa nel complesso di Marsure assunse il ruolo di "domus magna" dei Mangilli. Il complesso, formato dalla villa, il folador, la peschiera, i rustici adiacenti, la braida cintata dal muro merlato sorse verosimilmente attorno al 1670 come è testimoniato in un atto notarile del 1691. Sicuramente la villa, come la vediamo oggi, non corrisponde all'abitazione con funzioni rurali costruita nel 17° secolo: è però probabile che la costruzione attuale conservi qualche cosa della struttura originaria.

La parte monumentale della facciata principale quasi sicuramente è frutto di un'operazione avvenuta nel Settecento. Dopo il terremoto del 1976, l’intero complesso è stato in parte ristrutturato.

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