In crescita gli utenti dei servizi sociali

In un quinquennio l’incremento è stato del 31 per cento Gli assistiti sono in prevalenza donne e cittadini italiani



Accessi ai servizi sociali del Comune di Pordenone in costante aumento negli ultimi anni con un incremento del 10 per cento dal 2018 al 2019 (da 3.187 utenti a 3.519) e del 31 in cinque anni (nel 2015 gli utenti erano 2.686). Se in periodo ordinario le esigenze risultano in crescita, l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 non ha fatto che accentuare questa tendenza. È la sintesi della relazione presentata ieri dal sindaco Alessandro Ciriani, dall’assessore al sociale Eligio Grizzo, dalla responsabile dei servizi Miralda Lisetto e dalla sociologa Cristina Grizzo. L’impegno crescente va di pari passo con il trend degli investimenti. «Siamo passati dai 17 milioni del 2018 – ha spiegato il sindaco – ai 23 milioni del 2019. Dati che si riferiscono all’ambito territoriale, in cui il capoluogo svolge il ruolo prevalente. Abbiamo messo in campo operazioni concrete per arginare, prevenire e cercare di risolvere i problemi socio-sanitari per dare risposte adeguate a chi è in difficoltà».

Gli assistiti sono in prevalenza donne e italiani. La maggioranza ha tra i 18 e i 65 anni, poi anziani e minori. «Da rilevare – ha riferito l’assessore Grizzo – come le difficoltà maggiori siano nella platea che produce reddito». «Oggi le fasi critiche possono riguardare tutti, anche temporaneamente – ha osservato Lisetto –. La crescita del numero di coloro che si rivolgono ai servizi si deve anche al fatto che ne riconoscono l’accessibilità e la professionalità». Nel 2019, gli interventi di aiuto sono stati 5.461 per 3.519 persone. Del totale degli interventi, 3.133 concernono il servizio sociale professionale (ascolto, consulenza, piani personalizzati). Ci sono poi gli interventi economici (1.342) e quelli per la domiciliarità (566) e le soluzioni abitative (420). Vanno anche considerati gli aiuti economici (abbattimento rette nidi, assegni familiari, bonus energia) erogati a persone non in carico ai servizi.

L’emergenza virus ha allargato l’area delle fragilità e accentuato il legame tra povertà economica e povertà educativa, cioè deficit di istruzione e relazioni sociali. Un quadro confermato dalla gestione dei buoni spesa statali: Pordenone ha ricevuto 272 mila euro per 2.258 domande arrivate ai servizi, delle quali il 71 per cento da persone sconosciute agli uffici. Accolte soltanto 568 istanze (pari al 25 per cento). Gli esclusi lo sono stati per errate compilazioni (domande doppie o con carenza di informazione), mancanza di requisiti e fondi.

«Le politiche sociali sono l’intuizione dei futuri fabbisogni», ha osservato l’assessore Grizzo. E proprio per questo i servizi sociali sono sempre allo studio di nuove strategie per risolvere i bisogni. In questo senso, l’ambito territoriale Noncello (Pordenone, Porcia, Roveredo in Piano, Cordenons, San Quirino e Zoppola) sarà potenziato con un’équipe esterna formata da psicologo, avvocato, pedagogista, che affiancherà gli assistenti.

Il Comune ha realizzato una guida sintetica ai servizi sociali dell’ambito territoriale Noncello. Il vademecum è interamente finanziato dalla Bcc Pordenonese e Monsile, stampato in 10 mila copie. A presentare l’iniziativa il vicepresidente della banca Walter Lorenzon e il responsabile della comunicazione dell’istituto Massimo Drigo. —



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