In coda per il treno, tornano le barriere sulla Pontebbana

Sacile, il ripristino del passaggio a livello ripropone il problema. Il sindaco Ceraolo: «Confidiamo nelle tecnologie e nella Gronda est»

SACILE. Ciclotreno sui binari della Sacile-Gemona alle 8, per la foto di rito in via Stadio a Sacile. Un appuntamento significativo, sorta di preinaugurazione in vista del ritorno del treno sulla linea nel 2018. Il dado è tratto, non si torna indietro.

È più passa il tempo, più ci si confronta con le problematiche connesse al ripristino dell’esercizio. Una su tutte: la riattivazione dei passaggi a livello. La linea ne conta numerosi: 56, di cui 21 in aperta campagna.

A Sacile quello più “importante”, fonte in passato di code: è sulla Pontebbana. Le sbarre, rimosse, torneranno al loro posto. E con esse, inevitabilmente, si tornerà a parlare dei disagi legati alle attese.

Le sbarre. La Sacile-Gemona è senza sbarre sui passaggi a livello: erano state elliminate nel 2015 per motivi di sicurezza. La loro assenza è all’origine dei divieti di transito in linea per il ciclotreno. Nel 2018 si riproporranno le code di venti minuti che cinque anni fa erano l’incubo degli automobilisti sulla Pontebbana?

E la costruzione della Gronda est, nel 2018, sarà in fase avanzata tanto da garantire l’alternativa viaria per entrata-uscita a Sacile dei veicoli? «Chiediamo concretezza»: la invoca il sindaco Roberto Ceraolo per il ripristino della circolazione ferroviaria. «L’infrastruttura ha due potenzialità: quella implicita nel ripristino della linea per le funzioni originarie e il collegamento ai progetti di cicloturismo».

La riattivazione dei passaggi a livello rappresenterà un problema? «Confidiamo nelle tecnologie avanzate e nello stato di avanzamento del cantiere della Gronda est» osserva il primo cittadino. Il consigliere comunale Isidoro Gottardo lo ha detto chiaro: la volontà politica, non basta: «Il destino della Sacile-Gemona si lega, anche sotto il profilo economico, allo sviluppo turistico con un sistema parallelo alla linea di ciclabili. Altrimenti, la vedo dura».

I prototipi. «Il ciclotreno ha un valore didattico per i nostri studenti» evidenzia il dirigente scolastico Alessandro Basso. Questa mattina in sella al prototipo ci saranno i ragazzi dell’Ipsia Della Valentina con il docente Roberto Zamparini.

«Si tratta di una simulazione simbolica» puntualizza Basso. Il ciclotreno del Della Valentina da San Liberale sarà trasportato con un furgone ad Aviano, dove incrocerà il ciclotreno “gemello” realizzato dagli studenti del Torricelli di Maniago.

«Un’iniziativa importante per le ferrovie “non” dimenticate» sottolinea Basso aggiungendo: «Il nostro prototipo farà parte del museo tecnico dell’Ipsia». Frattanto ieri sono giunti in regione i rappresentanti nazionali delle Confederazione della mobilità dolce.

Hanno incontrato i pendolari e gli amministratori di Gemona, dopodichè hanno effettuato un sopralluogo sulla Sacile-Gemona, visitando alcune stazioni. A Maniago hanno incontrato gli studenti delle classi quarte e quinte dell’Isis Torricelli: il professor Fabio Bonacotta ha illustrato loro il progetto didattico del ciclotreno. C’è fermento per la Decima giornata nazionale delle ferrovie dimenticate.

A Gemona ieri si sono ritrovate le maggiori associazioni ambientaliste nazionali le quali hanno discusso del progetto di riattivazione della linea con l’assessore regionale Maria Grazia Santoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:trasporti

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto