In bici da Asiago per 4 giorni in una carovana arcobaleno

Partiti in bicicletta dalla piazza di Asiago martedì 5 agosto, toccando i luoghi resi celebri dalle immani catastrofi legate alle battaglie combattute durante la Prima guerra mondiale sull’altipiano...

Partiti in bicicletta dalla piazza di Asiago martedì 5 agosto, toccando i luoghi resi celebri dalle immani catastrofi legate alle battaglie combattute durante la Prima guerra mondiale sull’altipiano di Asiago e sul Montello, di qua e di là della linea del Piave, i pacifisti ciclisti di tutte le età, tanti i bambini, hanno formato una carovana arcobaleno che, dopo aver pedalato per più di 250 chilometri, è approdata ieri mattina, nella sua quinta tappa dall’oratorio di Vallenoncello all’entrata della Base di Aviano.

Ad accoglierli oltre ai tanti manifestanti con le bandiere della pace, il sindaco di Aviano Stefano Del Cont Bernard, assieme al consigliere comunale con delega alle tematiche sociali Alfonso Colombatti che portava il gonfalone municipale e ai sindaci di Pordenone Claudio Pedrotti, di Azzano Decimo Marco Putto e di Carbonera (Treviso) Gabriele Mattiuzzo.

In mezzo al grande cerchio dei pacifisti un’opera d’arte: la scultura di Guerrino Dirindin a raffigurare la madre terra che ribellandosi agli armamenti nucleari che le si impone di custodire si erge verso il cielo. Attorno alla scultura le orme sul fango, unica cosa che rimarrebbe in caso di catastrofe nucleare.

Richiamando il centenario dei massacri legati alla Prima guerra mondiale, sono stati distribuiti dei papaveri rossi di cartapesta, nonché le “Gru di Sadako”, origami di carta colorata a forma dell’uccello migratore che la bambina Sadako Sasaki costruiva prima di morire il 25 ottobre 1955 per le radiazioni della bomba atomica di Hiroscima.

Coordinata dai parroci dei “Beati i costruttori di Pace” don Albino Bizzotto, don Pierluigi Di Piazza, don Piergiorgio Rigolo e dalla pacifista statunitense Elisa Clark la manifestazione ha visto le testimonianze contro le politiche di riarmo e le guerre in atto a Gaza come in Iraq. E proprio in quei frangenti è giunta notizia dei dei raid aerei americani per fermare l’avanzata degli integralisti islamici in quest’ultimo Paese.

La forte denuncia contro le guerre e l’incremento delle spese militari, ha avuto i suoi momenti più significativi nella lettura rievocativa, dell’appello rivolto il 1° agosto del 1917 da Papa Benedetto XV ai potenti della terra, mentre era in atto il primo conflitto mondiale, perché fosse cessata «l’inutile strage».

E don Pierluigi Di Piazza ha auspicato come il prossimo viaggio di Papa Francesco, a settembre al sacrario di Redipuglia, possa esprimere un forte messaggio per la pace e l’accoglienza fra i popoli, scongiurando ogni forma di retorica finalizzata a esaltare l’eroica morte in guerra, trasmessa da quel sacrario, per giustificare eventuali, nuovi conflitti. (s.c.)

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