Impressionisti a Villa Manin: record di 115 mila visitatori

A Villa Manin la mostra “L’età di Courbet e Monet” ha chiuso con un record di pubblico di 115 mila presenze e ora il commissario dell’Azienda speciale, Enzo Cainero, dice che bisogna puntare su un’offerta turistica integrata.
CODROIPO.
«Raggiunto il successo di pubblico con il record di 115 mila presenze, bisogna subito puntare sull’offerta turistica integrata per fare di Villa Manin il trampolino che fa conoscere il Friuli e le sue ricchezze, culturali, ma anche produttive, economiche, enogastronomiche, una terra che sa fare e sa far parlare di sé».


La ricetta del commissario dell’Azienda speciale Villa Manin, Enzo Cainero, è chiara e i dati complessivi dell’ultimo grande evento ospitato nella dimora dogale dogale e concluso ieri sera, la mostra d’arte
L’età di Courbet e Monet
, parlano da soli. Sfondata ampiamente la barriera dei centomila visitatori – il centomillesimo era stato premiato sabato scorso –, ieri, giorno di chiusura, sono stati raggiunti e oltrepassati i 115 mila tagliandi. Ma la cifra è stata raggiunta nel pomeriggio di ieri quando ancora molti visitatori attendevano pazientemente il loro turno lungo l’esedra e sul marciapiede esterno (il dato definitivo, a bocce ferme, sarà reso noto martedí in una conferenza stampa).


«È un risultato molto positivo – ha commentato ieri a caldo Enzo Cainero – che conferma il ruolo di Villa Manin come sede di eventi di grande successo. Quello che bisogna fare ora – prosegue – è rendere la visita a Villa Manin ancora piú appetibile in termini di sfruttamento turistico, ma questo deve coinvolgere necessariamente altre competenze». Per ben tre volte si sono sfiorati i 4 mila visitatori al giorno, «una concentrazione di turisti – ha sottolineato Cainero – che devono poter sfruttare di piú le potenzialità del territorio. Una volta usciti dalla mostra di Monet devono insomma poter scoprire il tessuto produttivo del Friuli visitando le sue aziende, entrare nella sua storia tramite gite ad Aquileia o a Cividale, scoprire le sue manifestazioni tradizionali da Sapori pro loco alla Fiera di San Simone».


In meno di un anno, dal marzo 2009 a oggi, la nostra gestione – sottolinea sempre il commissario – ha portato in villa trecentomila persone, «non esito a dire: un’esplosione di presenze rispetto al passato, che conferma un rilancio che va ora consolidato e rafforzato in certi aspetti». La strategia c’è: non solo i grandi eventi, ma una rete di proposte simultanee e variegate per tutti i palati e per tutte le fruizioni: assieme al grande evento la proposta di nicchia, assieme a Monet le sculture nel parco, o la mostra di presepi, o la fotografica sul terremoto. «Non è tempo dunque di adagiarsi sugli allori – aggiunge Cainero –, ma dobbiamo continuare a lavorare sempre meglio, a partire dalle prossime mostre sull’opera dei fratelli Basaldella e del bergamasco Trento Longaretti».


Dal commissario poi una sottolineatura sui suoi collaboratori: «Abbiamo lavorato sodo – commenta – con me tutte le persone che collaborano con tutta la struttura, 36 dipendenti piú le guide turistiche, per un totale di 52 persone». Imponente anche il lavoro per l’allestimento della mostra dei fratelli Basaldella che comincerà mercoledí 17 marzo, con 170 opere di cui 90 sculture. Quanto al pubblico della mostra di Monet il dato molto positivo è il riavvicinamento soprattutto nell’ultima settimana, dei visitatori della regione. «Villa Manin insomma è in grado di attrarre numeri enormi – conclude Cainero –, ma finora di questo grande afflusso quello che è rimasto sul territorio è ben poco rispetto alle potenzialità. Bisogna unire tutte le capacità della nostra gente per renderci promotori del territorio stesso e farlo conoscere».


©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto