Impianti termici, al via i controlli: attenzione alle truffe

I costi per i controlli degli impianti si aggirano in media sui 120 euro. «Attenzione a chi propone prezzi bassi»
MESTRE 12.01.2004 CALDAIA A GAS (C) Bertolin M. richiesto da RAFFELE MESTRE CALDAIA A GAS
MESTRE 12.01.2004 CALDAIA A GAS (C) Bertolin M. richiesto da RAFFELE MESTRE CALDAIA A GAS

UDINE. Con l’arrivo del freddo scattano i controlli agli impianti termici. È tempo di manutenzioni per evitare spiacevoli sorprese, ma occhio alle truffe che sono sempre in agguato. Chi propone prezzi bassi non sempre garantisce la massima sicurezza. Confartigianato mette in guardia quindi i clienti con una serie di consigli.

Controlli una volta l’anno

Una volta installata la caldaia il tecnico deve rilasciare il libretto d’istruzione dell’apparecchio che riporta anche la data di manutenzione.

«Si consiglia il controllo almeno una volta l’anno», come spiega il capo categoria provinciale dei termoidraulici di Confartigianato imprese Udine, Giorgio Turcati che aggiunge: «Per evitare qualsiasi inconveniente e garantire il perfetto funzionamento degli stessi impianti, tutelando la sicurezza di chi li utilizza, invitiamo i cittadini a rivolgersi solo a manutentori o installatori in possesso dei necessari requisiti di legge, ovvero le uniche figure professionali che sono abilitate a operare su impianti di riscaldamento e di climatizzazione, su impianti idrosanitari e che possano realizzare, mantenere e controllare tali impianti».

Cosa fare quindi? Come evitare i “bidoni”? Innanzitutto tre consigli utili. «La prima cosa da fare – spiega Turcati – quando si presenta il tecnico in casa è chiedere il certificato di abilitazione rilasciato dalla Camera di Commercio. Occhio poi ai prezzi bassi che creano per noi una concorrenza sleale e per il cliente una manutenzione non sempre adeguata. I controlli generalmente costano di media 120 euro.

Variano da 95 a 130 euro. Meglio diffidare da chi propone 50 euro. Inoltre la manutenzione dura solitamente un’ora, mai di meno. Un campanello d'allarme dovrebbe accendersi nell’utente sia in presenza di tempi troppo brevi o di tariffe al ribasso.».

Una volta all’anno andrebbero inoltre controllati anche i fumi, ovvero la verifica sulla prestazione energetica. «Su questo è stata fatta molta confusione a livello normativo. C’è chi parla di controlli ogni due o tre anni. Noi preferiamo effettuare la verifica ogni volta che si mette mano all’impianto», precisa il capocategoria di Confartigianato.

«Il controllo sulla sicurezza del funzionamento e la verifica del rendimento – aggiunge Turcati – garantisce la salute di chi lo utilizza, il rispetto dell’ambiente e un risparmio economico: un impianto mantenuto efficiente consuma poco e dura per molti anni e riduce notevolmente la possibilità di incidenti.

Le fughe di monossido

«È la stessa normativa – prosegue Turcati – che impone il controllo degli impianti. Che si tratti di fughe di monossido o di incendi la causa è quasi sempre da ricercare nel cattivo stato di manutenzione delle caldaie, delle canne fumarie e dei sistemi di ventilazione.

La possibilità di tenere le caldaie in funzione parecchie ore al giorno e le alte temperature a cui lavorano a causa delle temperature invernali, non fanno altro che peggiorare la situazione. Il monossido di carbonio è subdolo perché, non manifestandosi in alcun modo (è inodore, insapore, incolore), spesso non viene riconosciuto e si addebitano i primi sintomi di intossicazione a cause alimentari».

Gli altri consigli

Al termine della manutenzione occorre farsi rilasciare dal tecnico il “rapporto del controllo tecnico”. Se il manutentore ravvisa qualche problema l’utente diventa il diretto responsabile di qualsiasi tipo di guasto. Ogni quattro anni inoltre l’addetto deve trasmettere all’Ucit (l’ente di controllo di impianti termici) il bollino che attesta la situazione dell’impianto.

Confartigianato precisa che controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto termico sono un obbligo di legge (art.7 Dpr 74/2013), come si evince anche dalle indicazioni date proprio dall’Ucit.

«Bisogna fare attenzione anche alle stufe a pellet – conclude Turcati – e ai caminetti. Va effettuata la pulizia con maggiore frequenza perchè le temperature raggiunte sono molto elevate e i rischi aumentano».

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